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Il Catania presenta Novellino: “Ho detto sì senza neanche pensarci”

È tempo di cambiamenti, stamattina a Torre del Grifo il Catania ha presentato il suo nuovo allenatore. Walter Novellino, infatti, da ieri subentra al posto di Andrea Sottil sulla panchina rossazzurra. A prendere parola per primo è stato l’Ad Lo Monaco, che ha così esordito: “Vi confesso che ho sentito tanti allenatori, molti giovani si sono anche auto proposti, prima di scegliere. E nonostante il suo passato ed il suo vissuto ho trovato un “quarantenne” con ancora entusiasmo e voglia di fare e quindi non ci abbiamo pensato neanche un minuto.

Pensiamo di aver fatto la scelta di un tecnico motivato che conosce la piazza e l’ambiente, che ha concluso la sua carriera calcistica proprio a Catania. Sono contento di quest’operazione e spero possa dare una scossa e prendere il meglio da un organico che consideravo il migliore del campionato anche se il campo adesso dice qualcosa di diverso

Lo Monaco spiega poi cosa lo ha portato all’esonero di Sottil: La prestazione senza nervo di Viterbo mi ha spinto a cambiare idea e quindi allenatore. Ora dobbiamo prendere il meglio da ogni partita”. A proposito dei tifosi, così continua: “Io credo di essere un tifoso, un ultrà di questo Catania. E c’è differenza tra chi tifa e chi il Catania lo sente dentro. A volte però da alcuni il Catania viene usato e non si ama così. La amino davvero, la maglia e se volete contestate me ma non la squadra”.

La parola passa poi a Novellino: “L’altra sera è stato il Direttore Lo Monaco a chiamarmi. Non ha importanza la categoria, quando ho sentito Catania ho accettato subito, perché il Catania merita altro. Non ho impiegato neanche un minuto a dire si, credo fortemente in questa squadra ma sta a me adesso gestirla. Ci aspettano 10 finali di coppa Italia, ogni partita si dovrà superare il turno e sono sicuro potremmo fare bene”.

In merito a moduli e numero, il nuovo allenatore risponde così: “Le mie vittorie in passato sono state costruite sul 4-4-2, ma il modulo in questo momento non è importante, sarà essenziale lavorare sulla testa. Siamo uno struttura da Serie A, la la Serie C è un’altra cosa ed è chiaro fino adesso ci sia stato un calo di pressione, in un campionato anomalo. Credo che bisogna dare solo fiducia, i ragazzi hanno bisogno di essere aiutati mentalmente”.

In merito alla mentalità e al suo carattere, Novellino continua: “Un giocatore che viene a Catania, sa che deve vincere il campionato, ma delle difficoltà possono esserci quindi ogni singolo deve preparare le proprie partite. Bisogna aver amor proprio, passione e cattiveria agonistica. Dobbiamo ricreare i presupposti di far tornare importanti i calciatori che lo sono sempre stati. Bisogna avere la convinzione di potercela fare, quindi chiedo ai miei giocatori di scalare la montagna passo dopo passo”.

Conclude con il suo passato a Catania: “Mi trovavo benissimo, abitavo ad Aci Trezza trent’anni fa e sono tornato perché alle spalle ho una grande società. Sono sempre il solito sergente di ferro ed i giocatori devono pensare alla condizione lavorativa anche quando stanno a casa con le famiglie”.