I progetti per il Como, Thohir, il suo impegno umanitario. Akosua Puni si presenta: “Sviluppo del settore giovanile e Serie B, ecco gli obiettivi”
Una settimana fa la quarta asta, dopo il
fallimento del luglio 2016. E finalmente il Como Calcio ha trovato un nuovo
proprietario. Akosua Puni Essien oggi si è presentata alla stampa e ai tifosi
in una conferenza – la sua prima da numero uno del club – presso il Palace
Hotel di Como. Molto probabilmente domani assisterà anche alla sfida del
Sinigaglia contro il Piacenza e lunedì poi sarà tempo di firmare l’atto
definitivo di vendita. Tante domande per conoscerla meglio e per sapere quali
sono i suoi progetti per la squadra.
“Siamo appena arrivati, passeremo i prossimi
due tre mesi a capire la situazione e identificare le strategie adeguate. Voglio
ringraziare la squadra, l’allenatore e il management per il lavoro svolto
finora. E considerando la situazione è incredibile che siano in zona playoff. Dobbiamo
capire il funzionamento quotidiano della squadra, iniziare a farne parte e
inizieremo questo cammino”. Moglie ‘d’arte’, visto che da diversi anni è
sposata a Michael Essien, centrocampista ghanese ex Milan, Chelsea e Real
Madrid, tra gli altri. Adesso gioca nel Persib, squadra indonesiana di Erick
Thohir: “Io sono la più grande fan di mio marito e lui mi è di grande supporto
in ogni cosa che faccio. Stasera riparte per l’Indonesia. Ma io sono sola a
gestire questa avventura. Abbiamo già un’attività calcistica in Ghana. E’ una
piccola squadra di calcio, nella seconda divisione locale e dimostra i nostri
risultati anche in campo umanitario sul luogo per dare un’opportunità ai
giovani del posto. Thohir? Non lo conosco, non l’ho mai incontrato. E non ho
davvero idea del perché me lo stiate chiedendo perché non fa parte di questo progetto”.
Questi gli obiettivi per il Como: “La cosa più
importante è mettere su una squadra attrezzata per le necessità. Mi piace
essere coinvolta perché questo progetto mi sta molto a cuore. E chiedo alla gente
di Como di darci una mano. E di aiutarci a far crescere il progetto per avere
un beneficio per la cittadinanza e per la città di Como. In questo periodo di
transizione voglio capire e imparare. Il primo passo è di far crescere la
squadra esistente e voglio sviluppare il settore giovanile. Credo che il futuro
di ogni attività sia lo sviluppo del settore giovanile perché sono il nostro
domani. Dobbiamo farlo crescere. E poi l’obiettivo sarà di andare in Serie B”.
Donna d’affari e imprenditrice, Akosua Puni, ma
non solo. E’ infatti anche impegnata nel sociale con la Fondazione che fa capo
a lei e suo marito, già in prima linea in Africa con una campagna contro la
lotta all’ebola: “Si occupa di promuove l’educazione alla salute. Crediamo che
tante malattie siano legate alla mancanza di educazione e non mi riferisco a
quello che si insegna nelle aule scolastiche. Significa informare le
popolazioni riguardo l’igiene di base, come lavarsi. Il nostro focus è
trasmettere questa educazione di base sulle regole igieniche. Il problema infatti
è legato a questo, al come gestire le conoscenze di base sull’igiene”.
Ma adesso è anche proprietaria del Como e non
si dice spaventata da questo nuovo incarico: “Cosa mi fa paura di questa
esperienza? E’ una nuova sfida, non mi fa paura. E’ un’avventura. Invece che
essere spaventata sono motivata. L’importante sarà conoscere la cultura, capire
cosa rappresenta il Calcio Como e la situazione attuale, stimare a che punto
siamo e vedere come andare avanti. Siamo su un lago magnifico, circondati da
gente che lavora sodo. Non siamo spaventati ma eccitati. Avevo già visitato
Como in passato, quattro o cinque volte per una gita al lago di un giorno. Sono
un’avida lettrice e so abbastanza sulla città. Diversificare i miei interessi
sulla città con altri progetti? Siamo all’inizio quindi il focus adesso è solo
sulla squadra, per farla ritornare ai livelli di prima. In termini
imprenditoriali, le cose si evolvono nel corso del tempo e siamo aperti ad
altre idee anche in altri settori. Ma per il momento si tratta solo di
integrarsi nel settore del calcio”.
La voglia di entrare nel mondo del calcio
dunque l’ha portata ad iniziare questa avventura, ma il Como non è l’unica
squadra che ha esaminato in Europa: “Sono entrata a conoscenza di diverse
squadre europee tramite il mio socio. Ma il punto principale è che tra tutte le
squadre che abbiamo analizzato, Como era davvero interessante per la sua
struttura del settore giovanile. In una comunità locale magnifica, con un lago
di cui tutto il mondo parla. E sono davvero orgogliosa di essere in una regione
così. Quando sono venuta a conoscenza del Como c’erano già state due aste e si
stava andando verso la terza. E venendo in un ambiente nuovo, bisognava avere
le condizioni giuste per partecipare ad un’asta. I miei avvocati hanno fatto il
percorso necessario per arrivare all’asta, visti i tempi per parteciparvi. E abbiamo
colto questa opportunità. Io sono una donna d’affari e finanzierò la squadra
dalle mie attività imprenditoriali. Siamo all’inizio e voglio davvero
sottolineare il fatto che stiamo prendendo il controllo della situazione. Siamo
venuti a conoscenza della possibilità di rilevare il Como poco prima della terza
asta. Se avremo bisogno di aiuto esterno, in futuro, certamente prenderemo in
considerazione questa cosa. Per costruire un buon Como dobbiamo lavorare tutti
insieme. Abbiamo bisogno dei tifosi. Lo stadio? L’ho visto una volta e non vedo
l’ora di vederlo ancora. Sono entrambi in buone condizioni. Poi avremo bisogno
di un upgrade e tutto farà parte della nostra strategia. Non ho ancora incontrato la prima squadra – ha concluso Akosua Puni – ma l’allenatore sì ed ho un profondo rispetto per lui, viste le
condizioni in cui ha lavorato finora”.