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“I fischi si trasformeranno in applausi…”. Cagliari, Faragò(l) si prende la Sardegna Arena: rete e assist decisivi

“Ho visto molto bene Faragò, è pronto”: quasi una profezia quella di Diego Lopez. Troppo facile giocare sul suo cognome, ma questa sera è veramente Faragòl. E non solo… Al nono minuto si gonfia la rete, momento aspettato a lungo dal ragazzo di Catanzaro, che alla ventesima in rossoblù si prende la Sardegna Arena: girata di sinistro, il catino rossoblù esplode. I fischi si trasformano in applausi, le prime righe della favola prendono forma: il brutto anatroccolo si trasforma in cigno. L’incantesimo si è spezzato e per tutta la partita è Faragò a trascinare il Cagliari, nel bene e nel male…

“Entra Paolo, entra…” lo incoraggia Lopez dalla panchina e al ventesimo del secondo tempo è quasi doppietta: ancora un inserimento perfetto, la palla sbatte su Djmisiti e si impenna in angolo. Ma come tutte le favole che si rispettino arriva anche il momento difficile. Il cigno torna brutto anatroccolo al novantaduesimo minuto, quando ormai sembrava non esserci più tempo per riprendere la penna in mano: secondo l’interpretazione dell’arbitro Irrati è il numero sedici dei rossoblù a causare il rigore. Pietro Iemmello insacca l’1 a 1 del Benevento. Faragò non ci sta, questa è la sua gara e per l’occasione trova un fedele scudiero in Leonardo Pavoletti: cross al centro, colpo di testa in torsione del Pavoloso. Il finale è scritto.

Calciatori ricchi, viziati e allergici agli studi? Ci sono eccezioni che dimostrano, forse, un cambio di tendenza. Chi sicuramente sfugge alla regola è lui, Paolo Faragò, ragazzo sempre sorridente, che con pazienza, dopo Novara, ha conquistato anche Cagliari.