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​I fagioli della nonna, la chitarra e l’Nba, tutto il mondo di Mattia Perin: “E resto al Genoa al 100%”

Un anno non facilissimo per il Genoa e per Mattia Perin: la squadra in lotta per la salvezza e il portiere alle prese con un (altro) legamento rotto. Nonostante tutto questo, il carisma e la simpatia di Perin non sono spariti: ottimista per nascita, sembra sempre vedere il bicchiere mezzo pieno.

Con la mente torna al giorno in cui il legamento ha fatto crack. “Ero già preparato mentalmente, venivo da un altro infortunio capitato qualche mese prima e sapevo a cosa andavo incontro. Ci vogliono calma e professionalità – racconta a gianlucadimarzio.com – non pensare a ciò che è stato ma a quello che dovrai affrontare giorno per giorno, senza fare progetti a lungo termine. E cercare di recuperare fisicamente”.

Si capisce chiaramente che Mattia è un ragazzo determinato e le idee chiare le avute fin in da bambino. “Ho sempre voluto fare il portiere. Non ho mai desiderato fare nessun altro ruolo”. Da piccolo stava spesso a casa dei nonni e oltre a mangiare la famosa pasta e fagioli che tutt’ora Mattia chiede alla nonna, ha scoperto la passione per il suo ruolo. “Da piccolo rubavo i guantoni e la divisa a mio zio, portiere in categorie minori, che lasciava a mia nonna per il bucato e uscivo di fuori a fare dei tiri. Ho sempre amato fare il portiere, anche se con i miei compagni qualche partitella la gioco anche in mezzo”.

Ma oltre la passione per questo sport Mattia è fan del basket e ogni tanto si domanda se il calcio sia stata la giusta scelta. “Amo questo sport e ogni tanto me lo chiedo, però pensandoci bene le emozioni che provo quando gioco a pallone non me le provo con niente altro. Però magari da ragazzino avrei fatto i due sport contemporaneamente, oggi sono pronto a godermi le finali NBA in tv dal 1 giugno”.

Paura in porta Mattia sembra proprio non averne ma parlando di avversari, e nel suo caso di attaccanti, ne ha visti tanti. “Ho avuto la fortuna o la sfortuna, visto che sono portiere, di giocare contro tanti attaccanti ma credo che quello più forte di tutti sia Higuain”.

Due i poster nella cameretta del piccolo Mattia. “Gigi Buffon e Francesco Toldo erano i miei portieri preferiti. Ritengo che Gigi abbia fatto una carriera straordinaria, ha vinto anche un mondiale non ci sono parole per descrivere quello che ha fatto in questi anni e spero che la Juventus riesca a vincere la Champions anche perché mi piacerebbe vedergli alzare il pallone d’oro visto che l’anno del mondiale lo vinse Cannavaro”.

Dal mondiale del 2006, che Mattia ha visto in tv, a quello del 2018, che invece spera di vivere da protagonista, passando per quello del 2014 vissuto in prima persona in Brasile con la maglia azzurra. “Voglio tornare al 100%, dimostrare che posso meritare ancora la Nazionale, perché quando hai un infortunio esci dal giro ma sono stato contento che sia Conte due anni fa, quando mi operai alla spalla, che Ventura quest’anno, quando ho subito l’intervento al legamento, mi hanno chiamato appena sono stato disponibile. So che c’è molta concorrenza ma non mi fa paura anzi mi carica”.

Dopo Gigi (Buffon) il rivale numero uno per Perin in Nazionale sarà Gigio (Donnarumma). “ Penso che un portiere come Donnarumma nasca ogni tot anni. Per me è un fenomeno, ma ha ancora qualcosa da migliorare: ha solo 18 anni ma secondo me è destinato a diventare il più forte d’Europa perché ha tutte le qualità”.

Dal campo alla vita privata. “ Sono un ragazzo molto estroverso, ho legato facilmente con molti compagni. I rapporti più stretti con Bertolacci, un’amicizia oltre il calcio che lega anche le nostre famiglie, e con Leonardo Pavoletti, che conosco da meno tempo rispetto Andrea ma in un anno e mezzo abbiamo legato davvero moltissimo. Non c’era giorno che non stavamo insieme e quest’estate andremo anche in vacanza insieme”. A proposito di Pavoletti. “Mi ha anche raccontato la sua esperienza a Napoli: mi ha detto che si trova benissimo, non pensava, ma io lo rassicuravo dicendogli che Napoli era una città splendida e anche i napoletani un bellissimo popolo, e alla fine avevo ragione. E’ andato li e sicuramente non vorrà più andare via perché si trova bene. Certo, quando un giocatore trova poco spazio è più difficile ma lui mi ha anche detto ha trovato un gruppo fantastico”.

Mattia ha un carattere esuberante e raramente riesce a stare fermo. “Ho provato di tutto: golf, pilates, tennis, ad inizio anno con Pavoletti abbiamo iniziato a fare un corso di chitarra, poi ho provato anche lo yoga. Mi piace variare, nel tempo libero voglio provare delle attività e cercare di conoscere più cose possibili, sono un curioso di natura sono sempre stato così e forse è questo che mi porta a sperimentare le novità”.

Una piccola pausa e si torna seri. “Sono arrivato al Genoa grazie alla famiglia Preziosi, quando ero un ragazzino, mi hanno portato fino in serie A e anche in Nazionale e a loro devo solo dire grazie per quello che hanno fatto per me e perciò spero che il presidente rimanga”. E riguardo al suo di futuro risponde senza pensarci, “mi vedo qui al Genoa. Ho parlato già con Juric che sicuramente rimarrà e ho espresso la mia voglia di restare e la volontà di entrambi di ricominciare e di alzare di nuovo il livello del Genoa”.

Domani in trasferta si giocherà l’ultima di campionato a Roma che coinciderà con l’ultima con la maglia n 10 per il capitano Francesco Totti. “A pranzo parlavamo proprio di lui e personalmente penso non lascerà questo mondo: è un campione che metto tra i 3 più grandi della storia del nostro calcio. Rimane una leggenda, sicuramente domenica mi goderò lo spettacolo da vicino contro la Roma e vedremo cosa succederà”.

Chi invece non ci pensa proprio a smettere è Mattia Perin che dopo aver tirato un bel sospiro di sollievo per la salvezza del Genoa si lascia alle spalle tutti gli avvenimenti spiacevoli di questo campionato e guarda avanti. Lo ha sempre fatto: si è già rialzato altre volte ed è deciso a rifarlo ancora.

Virginia Robatto