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I continui viaggi, i 100 gol tra i pro e il sogno (realizzato) di tornare. Ettore Marchi riabbraccia Gubbio: “Qui sono nato e qui voglio chiudere la mia carriera”

Ph Simone Grilli

Quando si parla di Ettore Marchi è impossibile non partire da Gubbio. Punto di partenza, ora di arrivo. Nel mezzo una carriera di gol e successi, di viaggi e bivi. Il più importante l’ha percorso questa estate: “Con il presidente Notari ci eravamo sentiti già la passata stagione ma alla fine non si era potuto fare niente – Ha raccontato Marchi in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com – Sono felice di essere tornato a questo punto della carriera perché sono nel pieno della mia forma fisica. Ancora qualche anno e non avrei accettato io di tornare, perché non avrei mai voluto indossare questa maglia nella fase calante della carriera”. Amore sincero per la sua città, lo si intuisce dal tono di voce: quasi emozionato quando parla della sua Gubbio. Eppure le è stato lontano per 10 anni, prima di fare ritorno in estate: “E’ stato sempre un mio grande desiderio quello di tornare, ne parlavo spesso con la mia famiglia. Anche mia moglie è di qui, quindi anche per lei vivere nella nostra città è un motivo di felicità”.

Una carriera in continuo viaggio, anche se il tempo per Marchi sembra essersi fermato a quando sgomitava nella giovanili del Gubbio insieme ai suoi compagni di scuola: “Questa è una piccola realtà, quindi ci conoscevamo tutti. Era bello per quello. Poi quando sono passato in prima squadra ero uno dei pochi giovani, ma sono stato accolto bene”. Ricordi che riaffiorano: gli amici di sempre, la famiglia, gli amori. La gente che lo acclamava 10 anni fa ed è tornata a farlo adesso: “Sono stato accolto benissimo, forse anche meglio delle aspettative perché sono comunque passati molti anni da quando me ne son andato. Sono felicissimo di questo”. Eppure da quelle parti nessuno si è dimenticato di lui. Marchi ha risposto sul campo all’affetto che gli è piovuto addosso con 4 gol in questo avvio di stagione, che pure non è stato dei più positivi: “Ma stiamo tornando, siamo fiduciosi per il continuo del campionato. E’ inutile porsi degli obiettivi al momento, come dice anche il mister. Adesso non guardiamo la classifica, perché è talmente corta che una sola sconfitta può farti sprofondare”.

Parla da leader. Anzi, lo è. Come testimonia anche la fascia di capitano che gli è stata affidata ad inizio stagione ‘un’emozione grandissima per me’. Come quando tornava ogni volta che poteva, anche se la sua carriera lo ha portato spesso in giro per l’Italia. Lontano dagli occhi ma non dal cuore: “Ho sempre seguito il Gubbio, magari tramite highlights quando non potevo vederla in diretta o dal vivo”. Ora è di nuovo un punto di riferimento della sua squadra. Giusto pochi giorni fa ha raggiunto l’obiettivo dei 100 gol tra i professionisti. Il primo lo ha segnato 10 anni fa quando vestiva la maglia del Gubbio, l’ultimo nemmeno a dirlo… Perché tutto torna. Ragazzo tranquillo Ettore Marchi, alle serate in discoteca ha sempre preferito il calore della famiglia: “Ho due bambine, quindi quando non mi alleno sono sempre con loro e mia moglie”. Piedi ben piantati a terra e obiettivo fissato: “Voglio dare il massimo, senza pensare al numero di gol, è solo un limite”. Niente numeri allora, una promessa però sente di farla: “Voglio chiudere la carriera qui, non avrebbe più senso andare altrove”.