Questo sito contribuisce all'audience di

I contatti con Spinelli e una promessa. Galante: “Solo il Livorno può perdere questo campionato. Con il Siena decisiva per l’aspetto mentale”

Dieci anni di Serie A, dieci lunghe stagioni sempre ad alti
livelli. Poi, però, l’età avanza e la carta d’identità dice 31. Ti senti bene, ancora affamato, ma in giro
sono in pochi a volerti: “Anzi, quasi nessuno” Ricorda sorridendo Fabio Galante
in esclusiva a gianlucadimarzio.com.
Genoa, Inter e Torino il curriculum: “Poi
nel settembre del 2004 mi sono ritrovato senza squadra. Tante trattative, ma
niente di concreto. Una volta era il Presidente a non volermi, l’altra il
Direttore Sportivo o l’allenatore”
. Aldo Spinelli, però, non ci pensa due
volte
. Lui che lo conosce bene dai tempi
del Genoa. Alza il telefono e lo chiama: “Breve settimana di prova, test
superati e contratto di un anno. Ero sicuro di fare benissimo, volevo
dimostrare di essere ancora competitivo a tutti coloro che mi avevano detto di
no”.
Da lì nasce un matrimonio lungo sei
anni: “Emozionante ed unico, perché la gente mi ha conosciuto fino in fondo. Lo stadio pieno e la mia famiglia a vedermi
ogni domenica. Al Picchi, però, ci sono tornato solo una volta per
beneficienza. Ho promesso che un giorno lavorerò ancora per questi colori, da
direttore sportivo o da allenatore.
Lo vorrà il destino, basta che ci siano le
condizioni giuste per fare bene”.
Le due strade stavano per incrociarsi nuovamente
all’ennesimo sfogo di Spinelli: “Dal 2010 ad oggi ho avuto un paio di contatti
con lui. Diceva di voler vendere e allora mi sono messo alla ricerca di persone
serie in grado di acquistare la società. In entrambe le occasioni la trattativa
non è andata in porto, ma meglio così. Di presidenti soldi e passionali come
lui ce ne sono pochi”
. Tanti i Livorno-Siena
giocati da Galante. Due traumatici,
per
motivi completamente opposti: il primo
quello dell’11 novembre del 2007, per la morte di Gabriele Sandri. L’altro il 6
a 3 per i bianconeri, perché: “De Santis mi caccia dopo 15 minuti. Per cosa?
Per nulla fondamentalmente, non mi aspettavo nemmeno un giallo. Poi venne fuori
tutto nelle intercettazioni di Calciopoli”.
Stasera al Picchi sarà sempre
Livorno-Siena, ma con molte differenze rispetto ad allora. Dal palcoscenico ai protagonisti in campo. Sarà prima contro seconda: “Decisiva? Solo il Livorno può perdere questo
campionato, soprattutto per la squadra che ha
– continua Galante – Se non
dovesse farcela quest’anno butterebbe un’occasione incredibile.
Ma la crisi ti
toglie fiducia e la da’ agli altri, anche se sei superiore. Il risultato sarà
importante sotto l’aspetto mentale. Il clima in città non è dei migliori e
un’altra sconfitta potrebbe rappresentare una vera e propria mazzata”.
E il
Livorno si presenterà al big match con un nuovo condottiero. Via Sottil e
dentro Foschi
, il tutto a poche ore dalla partita più importante della
stagione: “Mi potevo aspettare il cambio allenatore, ma non le tempistiche.
Sottil era in crisi, aveva dato anche le dimissioni. Il turno infrasettimanale
poteva salvarlo, ma dal buon Spinelli ci si può aspettare questo e altro –
sorride – un po’ come fece con noi, quando spinse Donadoni alle dimissioni
nonostante i buonissimi risultati”
. In
quel caso arrivò Mazzone, alla ricerca del record di panchine in A. Con lui
solo due vittorie nelle ultime 15 giornate, anche se i fatti di calciopoli
spinsero poi la squadra in Coppa Uefa. Livorno si augura che Foschi possa avere
un rendimento decisamente migliore rispetto al buon Carletto. Tutto, o quasi,
passa da stasera.
Perché: “Anche se con il Siena non è un derby sentito come
quello contro il Pisa”,
il big match del Picchi potrebbe essere il miglior
lasciapassare per la B. Per tornare grandi, un passo alla volta. Proprio come ai
tempi di Fabio Galante