Hitzfeld: “Juve-Bayern? Bianconeri solidi e ben strutturati, non devono farsi intimorire”
Juventus-Bayern Monaco, ci siamo. Stasera la squadra di Guardiola dirà ai bianconeri e a tutto il calcio italiano a che livello siamo arrivati e che speranze ci sono di bissare la finale della passata edizione di Champions. Chi di finali ne ha giocate tante è Ottmar Hitzfeld, ex allenatore dei biancorossi, che nel 1997, alla guida del Borussia Dortmund, vinse la Champions proprio ai danni della Juve: “Loro partivano favoriti. Per questo fu una vittoria particolare. Pensiamo a Riedle: veniva da una stagione difficile e improvvisamente due gol in finale… Ricordo il timore al 2-1 di Del Piero, poi per fortuna misi dentro Ricken e in pochi secondi segnò il 3-1 col pallonetto su Peruzzi. Se oggi sono l’unico ad aver vinto due volte la Coppa Campioni con due club dello stesso paese il merito è suo. E di Riedle”. Chi è il favorito nella doppia sfida tra Juve e Bayern? “L’obiettivo di Guardiola è sempre quello di fare possesso palla e pressione sugli avversari. Il Bayern vorrà controllare la gara. La Juve però è solida e ben strutturata: pensi ai propri punti di forza senza farsi intimorire. Con gente veloce e tecnica come Dybala sorprenderli in contropiede è possibile. L’annuncio dell’addio dello spagnolo? Non è una mossa sbagliata: nel 2008 lasciai Monaco comunicandolo con largo anticipo e vincemmo coppa e campionato. Nel 2013 Heynckes ha conquistato il triplete. Il Bayern il campionato lo vince col pilota automatico. Probabilmente anche la coppa. In Champions non si perdono motivazioni”.
Vidal e Coman, i due ex bianconeri: “Kingsley è cresciuto molto. È diventato un ottimo affare per il Bayern anche se all’inizio sembrava potesse non essere così. Vidal in inverno ha avuto qualche infortunio, non è facile ritrovare il ritmo. Però ha portato forza e grinta”. Dopo Trapattoni, Ancelotti, un altro italiano alla guida del Bayern: “La scelta migliore. Ha esperienza, sa come guidare un club alla vittoria. Tatticamente è un volpone, porterà idee nuove. Ed è bravo pure dal punto di vista umano. Trapattoni? Il calcio è cambiato. Un tempo allenare Milan, Real o Bayern era diverso. Ormai i club hanno perso l’identità. Prima i giocatori restavano a lungo, oggi i top club si scambiano gli atleti di continuo. Anche il Bayern si sta internazionalizzando: un tempo nessuno avrebbe venduto Schweinsteiger, Lahm invece non giocherà ancora a lungo… I grandi club hanno mentalità simili, per Ancelotti sarà più facile allenare il Bayern di quanto lo sarebbe stato in passato. Prima si sarebbe dovuto adattare alla mentalità bavarese”.
Draxler ha fatto bene ad andare al Wolfsburg? “Non si sentiva pronto per la Juve proprio perché è un club più grande del Wolfsburg. Julian ha giocato 14 anni allo Schalke, era il suo primo trasferimento. Cambiare squadra, nazione, campionato, lingua e modo di giocare sarebbe stato troppo. Se fosse andato alla Juve le aspettative sarebbero state maggiori. Andrà all’estero, forse anche in Italia. Ma in quel momento era un passo troppo grande”. Hitzfeld ha deciso di smettere: “Ho rifiutato un’offerta dalla Cina. Ho promesso a mia moglie che starò in famiglia. Glielo devo. Il calcio però. Il calcio è uno sport meraviglioso per le microstorie che lo compongono. La mia preferita ora è quella del Leicester di Ranieri“.