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Higuain e i tradimenti che bruciano: storie di amori (calcistici) spezzati

“Quando la ferita brucia la tua pelle si farà”. Ci vuole tempo, come per tutte le cose e pazienza. Anche una ferita ci mette un po’ a rimarginarsi, succede dopo le più grandi storie d’amore e se si ha amato tanto. C’impiega un po’ di più se ciò che bisogna perdonare è un tradimento. La ferita brucia, ancora. Ma guarirà. Dice questo Ligabue ma evidentemente per i tifosi del Napoli non è ancora tempo di guarigione, né d’indifferenza. Brucia e basta. È questo il motivo per cui domani sarà un’accoglienza con i fiocchi – pardon, con i fischi – quella per Higuain. A distanza di quasi un anno, il troppo amore (anche se dimostrato in maniera inversa) non ha cessato di esistere e forse mai finirà. Verrà solo superato, come successo in passato. Gonzalo Higuain rimarrà per sempre idolo indiscusso e motivo di gioie per una città intera, volente e nolente. Ma non è ora. Ad oggi è un tradimento troppo fresco da mandar giù per i tifosi, un tradimento che sa ancora di sogni infranti e speranze svanite – nonostante Mertens, Milik, Insigne e il gran lavoro di Sarri di sogni quest’anno ne abbiano fatti vivere, inaspettatamente e ad occhi aperti.

Corsi e ricorsi storici, i tradimenti nel calcio. E anche quelli a favore della Juventus, ai danni del Napoli. Era il ’72 quando Josè Altafini, dopo sette stagioni, lasciò la maglia azzurra per quella bianconera. Stessa decisione venne presa da Dino Zoff. Nel ’94 stessa sorte per Ciro Ferrara. Il più recente dei tradimenti (Higuain a parte) è quello del napoletano Fabio Quagliarella passato alla Juventus nel 2010. Altro capitolo doloroso per i tifosi del Napoli, ma anch’esso superato anche se di recente. Propio Quagliarella di tradimenti ne sa davvero qualcosa, Napoli a parte, si è fatto carico anche del passaggio al Torino dopo quattro stagioni in bianconero. Di giocatori accusati di tradimenti potremmo parlarne all’infinito, così come di ferite che seppur abbiano bruciato parecchio si sono tutte risanate. È stato il caso di Fabio Cannavaro, anche lui ex Napoli, passato nel 2004 dall’Inter alla Juventus. Di un fenomeno come Zlatan Ibrahimovic passato dalla Juventus all’Inter nel 2006. Del “niño” Fernando Torres passato nel febbraio 2011 dal Liverpool al Chelsea scatenando l’ira dei tifosi dei Reds. La stessa rabbia dei tifosi napoletani è stata provata dai sostenitori del Barca quando nel 2000 Luís Figo preferì il Real Madrid ai blaugrana. O quando Lewandowski tre anni fa lasciò il Borussia Dortmund per l’attuale sua squadra, il Bayern Monaco. Per non parlare di quando Antonio Conte tesserato della Juventus segnò al Lecce, società in cui era cresciuto da leccese doc. E poi, ci sarebbero anche i tradimenti di Fonseca, Ronaldo, Vieri, Inzaghi, Meazza. Tutti amori traditi, incentivati dal calcio in cui a prevalere è l’interesse economico per via dei tanti soldi che circolano. Troppe poche bandiere, sempre meno sentimenti. Zanetti, Del Piero, Maldini, Totti ma anche Baresi, Wilson e Bruscolotti storie d’amore lontane e vicine, ma rimaste le uniche a non creare illusioni. Forse, chissà, sarebbe meglio non affezionarsi e lasciare vivere le emozioni di volta in volta. “Quelle che sanno spiegarti l’amore o provano almeno a strappartelo fuori”.