Hamsik esordisce in Cina. Una maglia azzurra e un pari all’ultimo
La maglia azzurra che si ritrova addosso è simile a quella indossata negli ultimi dodici anni, ma tutto il resto no. La prima volta di Marek Hamsik in Cina è un chiaroscuro di emozioni, di gol sbagliati, di sorrisi arrivati proprio all’ultima chance. Lo slovacco è titolare nell’esordio in campionato della sua nuova squadra: il Dalian va di scena a Henan per la prima di Chinese Super League e Marek è in mezzo al campo, con sulle spalle la numero 17 e accanto al talento di Carrasco.
La formazione di Kang Hee Choi non convince per il gioco espresso in avvio, così come non convince Marek: due occasioni nitide nel primo tempo ma sprecate male, per poter prima siglare il vantaggio e poi acciuffare il pari. Sì, perché nel frattempo la squadra di casa è andata in vantaggio col gol del brasiliano Dourado e il Dalian è costretto ad inseguire anche nel numero di calciatori in campo dopo l’espulsione per doppia ammonizione di Shanping. Marek, sistemato da interno nell’originario 4-5-1 dei suoi, sembra in balia della squadra avversaria, concede qualche spruzzo di legittima classe per i compagni, ma senza fare la differenza.
La manovra degli ospiti si intensifica nella ripresa, Hamsik fa il regista a tempi alterni proprio come gli era capitato negli ultimi sei mesi di Napoli con Ancelotti. La spinta del Dalian riesce a centrare l’obiettivo: nel primo minuto di recupero Carrasco sigla il pari e lo slovacco è il primo a correre verso di lui. In rete, migliaia di napoletani commentano la gara cominciata alle 8.30 di una domenica che non è come le altre: “Capitano, ma che ci fai lì?” o anche “Sei sprecato in quel campionato”.
Un modo per dimostrare ancora affetto o forse per distogliere l’attenzione da Napoli-Juventus, in programma poche ore dopo. A Dalian saranno le 3.30 del mattino quando Rocchi fischierà l’avvio, chissà se Marek – uno che di partite contro i bianconeri se ne intende – metterà da parte il sonno cinese per concedersi un’ultima sfida a distanza contro i rivali di sempre.
A cura di Gennaro Arpaia