Hagi: “Mio figlio Ianis? D’estate vedremo se è pronto per la Fiorentina”
In campo si è distinto per la sua classe, ma anche per il suo temperamento. Tecnica e accelerazioni per Gheorghe Hagi, il “Maradona dei Carpazi” che fece impazzire il Maradona vero a Italia ’90. Gol strepitosi, come il pallonetto a Usa ’94, contro la Colombia, ma anche qualche episodio da censura, come la “passeggiata” sulla caviglia di Antonio Conte a Euro 2000. “Per me il calcio è una grande passione e il mio lavoro lo faccio con tanto impegno – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport – finché sto bene voglio andare avanti. Vivo per il calcio: amo quello offensivo e di qualità. Italia? Sono venuto da voi per imparare il calcio. In quegli anni si giocava il migliore di tutta Europa. Tutto quello che mi hanno insegnato in Italia ora mi serve molto nel mio lavoro attuale. Tutti i particolari tattici sono fondamentali per fare l’allenatore. Difensore più ostico? Maldini. Mi ha fatto piacere sfidarlo, ma mi ha reso sempre la strada difficile. Per me era il difensore più forte del mondo”.
Tanti i giocatori rumeni nel nostro campionato: “Tatarusanu è cresciuto tanto in Italia. Anche in Romania era un buon portiere, da voi è diventato uno dei migliori. E’ il giocatore che rappresenta la Romania, può essere un modello per gli altri. Radu e Chiriches? E’ sempre stato un uomo importante per la Lazio e ha sempre fatto bene in Italia. Peccato che non giochi in Nazionale. Vlad, invece, ha davanti buoni giocatori a Napoli. Con il tempo arriverà sicuramente il suo momento e diventerà titolare. In serie B, Stoian ormai è una certezza, si è già adattato da tempo al calcio italiano. Ora è diventato maturo e ha esperienza in Italia. Mitrea? Ha fatto molto bene da noi: quasi 100 partite in campionato e 18 gol. E’ un difensore che ha anche qualità offensive. Gli auguro di inserirsi alla grande nel calcio italiano”.
Ianis Hagi, figlio di Gheorghe, sembra pronto a ripercorrere la carriera del padre: “L’anno scorso ha esordito nella nostra Serie A, sta maturando. Ora ha 17 anni e ancora tanta strada da fare davanti a sé. Quest’anno è stato nominato miglior giovane della Romania. Giocherà nella Fiorentina, ma, d’accordo con il procuratore Pietro Chiodi, per ora sta qui con noi. In estate vedremo se sarà pronto per venire in Italia. In Romania è più facile lanciare i ragazzi, perché il livello del campionato è più basso rispetto all’Italia. La mia accademia sta andando molto bene: tutte le squadre sono arrivate prime in classifica. Dietro c’è un grandissimo lavoro. La prima squadra è seconda, il nostro obiettivo è fare bene e provare a vincere il titolo anche se non sarà facile. Abbiamo 300 ragazzi: dai 7 ai 12 anni provengono dalla nostra regione, dai 13 ai 18 arrivano da tutta la Romania. Noi organizziamo e finanziamo tutto: gli paghiamo la scuola, il vitto e l’alloggio. L’obiettivo è quello di portare più giocatori possibili ad alti livelli”.