Guilherme: Kaká come idolo, i viaggi tra Europa e Brasile e il futuro a Benevento
Il Benevento ha scelto un sudamericano per il calciomercato di gennaio, per tentare disperatamente di migliorare la sua prima annata in Serie A: il trequartista Guilherme Costa Marques. Carioca di Três Rios, “Gui” lasciò molto presto il Brasile, senza aver mai giocato una partita da professionista. Dopo essersi fatto notare nel settore giovanile del Paraíba do Sul, a diciotto anni si trasferì in Portogallo, allo Sporting Braga. Con gli Arsenalistas, andò tutto per il verso sbagliato: nell’arco di quattro anni giocò solo dieci partite con la prima squadra, non impressionò neanche durante i prestiti al Vizela e al Gil Vicente e fu parcheggiato in seconda squadra, fino alla scadenza del contratto.
Il fallimento portoghese lo spinse a tornare in patria e a continuare ad allenarsi con l’Olé Brasil, club di seconda divisione che deteneva i suoi diritti economici, in attesa di una chiamata. L’occasione arrivò dalla Polonia, quando il Legia Varsavia decise di scommettere su di lui. Le perplessità furono reciproche: in primo luogo Guilherme avrebbe dovuto trasferirsi in un campionato molto più fisico e atletico di quello portoghese: motivazioni tecniche, ben oltre il solito cliché del brasiliano sottoposto ai rigidi inverni dell’est Europa.
Si rivolse al principale ponte calcistico tra Brasile e Polonia, Roger Guerreiro, che diversi anni fa giocò proprio nel Legia Varsavia e nella nazionale polacca, da oriundo: l’ex trequartista di Aek Atene e Juventude, che aveva lo stesso agente di Guilherme, lo rassicurò su società e campionato. Anche il Legia, però, si stava ponendo qualche quesito sul fantasista carioca, che arrivava da un periodo di inattività, con un curriculum non entusiasmante e il ruolo già coperto di esterno sinistro d’attacco come posizione preferita. Dopo un inizio a rilento, Guilherme si impose come uno dei giocatori più importanti della squadra. La consacrazione definitiva arrivò sotto la guida di Romeo Jozak, che anche in questa stagione lo ha impiegato da trequartista centrale o spostato sulla destra, per facilitarlo nella sua tendenza a cercare la progressione, il cambio di gioco o il tiro con il potente mancino. Il contratto di Guilherme era in scadenza con l’anno nuovo e il suo allenatore ha fatto di tutto per trattenerlo: “Se dovesse partire, potrei morire di dolore” ha esagerato Jozak, che si è potuto godere le sue ultime prestazioni e i suoi ultimi gol polacchi nelle ultime settimane. Oltre al Benevento, erano interessate a lui alcune squadre turche, greche o addirittura spagnole, ma per un giocatore che ha Kaká come modello, dentro e fuori dal campo, l’Italia era una chance da non lasciarsi scappare.
di Federico Raso – Tre3Uno3