Gravina: “Ricorsi, pretese e zero collaborazione: così la C non parte”
Avellino e Virtus Entella hanno fatto ricorso nel tentativo di restare in Serie B. Dall’altro, Santarcangelo e Como sono nella stessa situazione. “La Serie C sarà composta da 56 squadre, ma ad oggi non ho la minima idea di quali siano essere, e di quali saranno i gironi da comporre – si sfoga Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro -. Catania, Novara e Siena fanno parte o no di questo campionato? E poi il Bari, a che titolo pretende di ripartire immediatamente dalla C dopo essere fallito? Così non va”.
Intervistato dal Corriere dello Sport, Gravina ha spiegato i problemi centrali che affliggono il primo campionato professionistico, in ordine crescente, del calcio italiano: “Ci sono regole assurde, complicate, numerose. In un contesto del genere dovrebbero esserci solo due parti: il soggetto in causa da un lato, l’organo giudicante dall’altre. Una decisione, una volta presa, è quella. Invece no, oggi ci sono il TAR, la Corte d’appello, il Collegio di Garanzia e non se ne esce più. E’ arrivato il momento di dire basta”
La mancanza di collaborazione da parte delle altre componenti della Federazione non può che peggiorare la situazione: “Se ci mettessimo al lavoro tutti insieme, remando nella stessa direzione, la FIGC ne beneficerebbe. Invece ognuno guarda al proprio orto. Volete le seconde squadre in C? Ok, benissimo. Poi in realtà si iscrive solo la Juventus, il Bari fallisce e tutti quanti lo vogliono acquistare. Dunque cosa si cerca per davvero: le squadre B o le multiproprietà?”
Le conseguenze sono evidenti: “E’ saltata la prima giornata di campionato, molte squadre hanno già fatto richiesta per ottenere finestre di mercato extra poiché sono in mezzo a due categorie. E allora probabilmente slitterà pure la seconda e non so dove finiremo. Le sentenze vengano applicate, chi non ha diritto a chiedere qualcosa eviti di creare maggiore confusione. Le decisioni che prenderemo nell’assemblea del 28 agosto potrebbero essere molto severe”.
L’intervista completa sul Corriere dello Sport