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Gravina: “Buffon in Nazionale? Un obbiettivo, siamo in fase avanzata”

Gabriele Gravina ha parlato in un’intervista ai microfoni di Sky Sport durante la presentazione della 13ª edizione del ReportCalcio

Gabriele Gravina è intervenuto ai microfoni di Sky Sport durante la presentazione della 13ª edizione del ReportCalcio, il documentario sviluppato dal centro studi FIGC in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia. Il Report rappresenta i numeri del Sistema Calcio, insieme all’analisi dei principali trend e alla previsione sulle evoluzioni future, al fine di fornire un supporto per accompagnare i programmi di crescita del calcio italiano.

Le parole di Gravina

“In queste 13 edizioni abbiamo rappresentato i numeri che caratterizzano la dimensione del calcio italiano con un’ampia descrizione del modello della nostra struttura, la struttura del calcio. Facciamo questo lavoro con grande trasparenza, senza nascondere le nostre criticità e cerchiamo di dare un piccolo contributo nel cercare di mettere a fattor comune la possibiltà di trovare soluzioni a problemi che sono chiari a tutti. Credo che questo lavoro sia straordinario perché evidenzia le grandi potenzialità del mondo del calcio”

 

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Basta a riammissioni e ripescaggi, alterano il valore della competizione sportiva. Abbiamo visto una squadra che ha festeggiato la vittoria del campionato e un’altra che è retrocessa. Oggi abbiamo una situazione invertita, siamo in attesa del TAR. Non è accettabile. Dobbiamo anticipare le iscrizioni al 30 di aprile. Aspetteremo solo quelle due società che hanno diritto al rispetto del valore della competizione sportiva, ma è ora di smetterla. Il risultato legato alla riammissione e al ripescaggio va disciplinato in maniera differente rispetto alle condizioni attuali. Grazie a un decreto legge potremmo avere entro 30 giorni anche un giudicato da parte del Consiglio di Stato“.

“Il calcio è una vera e propria industria, ho visto che è aumentato il numero delle partite. In Italia ogni 55 secondi abbiamo una partita di calcio. Coinvolge 12 settori differenti e ha un impatto sul nostro appeal di 11 miliardi di euro. I ricavi diretti sono di circa 5 miliardi. Sono numeri che danno la dimensione di una vera e propria industria”.

 

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Arabia Saudita? Risponde ad altre logiche rispetto al valore della valorizzazione del fenomeno calcistico. Abbiamo adottato provvedimenti importanti per il rispetto dei principi dell’equa competizione. In Arabia siamo nell’area di competenza della FIFA, ed è giusto che comincino ad individuare una modalità adeguata, perché questo tipo di disponibilità genera un’alterazione. Bisogna correre ai ripari perché si rischia uno sbilanciamento assoluto verso alcuni paesi e di porre in liquidazione un sistema come è successo negli Stati Uniti e in Cina”.

Stadi? Non possiamo seguire la logica che bisogna realizzarli solo in ottica di un grande evento. Non è condivisibile: i dati lasciano spunti di riflessione. Se vogliamo parlare di patrimonio dobbiamo parlarne a proposito di infrastrutture e vivaio. Alla luce di ciò stiamo spingendo per far capire che è fondamentale avere una struttura accogliente per la fruibilità dell’evento sportivo. Abbiamo proposto Milano come sede della finale di Champions 2027 e stiamo facendo questo accordo con la Turchia. Questo è il momento in cui si parla di blocco della burocrazia e di realizzazione di strutture. Siamo pronti a supportare questo progetto. Noi abbiamo realizzato 4 o 5 stadi negli ultimi 10 anni, la Turchia ben 41. Dopo aver coinvolto il governo ho fatto un accordo con la Turchia, importante sotto il profilo culturale. L’esigenza fondamentale sarà avere strutture moderne, noi ci presentiamo solo con 3 stadi ad oggi che non sono ancora perfezionati. Abbiamo Milano, Torino e l’Olimpico a Roma. Stanno partendo altri progetti come Firenze, Cagliari, Bologna, mentre Bari è pronta. Speriamo di ottenere la possibilità di indicare le città che ospiteranno le gare delle fasi finali entro il 1 ottobre 2026. La posa della prima pietra è prevista entro il 31 marzo 2027“. 

 

 

“Negli ultimi 10 anni l’Italia è stato il paese che ha avuto il maggior numero di qualificazioni ai Mondiali e agli Europei nel 2023. C’è scarsa opportunità che noi offriamo per l’utilizzo del talento. Cause? Gli effetti distorsivi del decreto crescita. Capisco gli interessi commerciali, ma non lo condivido“.

 

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Buffon? Gigi è un nostro obbiettivo ma non dipende solo da noi. Convincere Gianluca Vialli è stato difficile, ma siamo riusciti ad avere una delle persone più belle del calcio. Gigi ha altre caratteristiche, ma è un’icona del calcio mondiale e la sua progettualità naturale è lavorare nella Nazionale. Faremo di tutto per portarlo a bordo, ci stiamo lavorando e siamo in una fase piuttosto avanzata“.