Il Torino e la sua gente: insieme dopo oltre 2 anni, nel segno del Grande Torino
Il 73° anniversario della tragedia di Superga e del ricordo del Grande Torino: i ritorni del Filadelfia a porte aperte e della lettura dei nomi con quasi 3000 tifosi
Ritorno alla tradizione. Probabilmente sarebbe questo il titolo più azzeccato per riassumere la giornata del 4 maggio 2022, 73° anniversario della tragedia di Superga e del ricordo, infinito, del Grande Torino. Ma è stata soprattutto una giornata di grande calore: il Toro e i suoi tifosi sono tornati ad abbracciarsi, al Filadelfia e alla Basilica, dopo oltre due anni.
Come di consueto, la prima tappa è alle 11.30 del mattino, al Cimitero Monumentale di Torino, in cui sono sepolte le salme di sette dei diciotto leggendari calciatori che viaggiavano sull’aereo che si schiantò tragicamente contro il colle di Superga. Oltre al presidente del Torino Urbano Cairo (che ha parlato anche del futuro di Belotti) e al Sindaco della città Stefano Lo Russo, sono presenti anche diversi ex giocatori granata: Renato Zaccarelli, Claudio Sala e Angelo Cereser.
Nel frattempo, allo stadio Filadelfia, i cancelli devono ancora essere aperti, ma i tifosi granata sono già numerosissimi. Almeno 700 persone attendono l’allenamento del Torino di Jurić, in programma alle 12.30: dal febbraio 2020, prima delle chiusure per la pandemia e delle difficili stagioni granata, il Filadelfia era sempre rimasto chiuso. Viene appeso anche uno striscione: “Grande Torino, lo squadrone. Patrimonio eterno di questa nazione“.
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, nel suo omaggio in mattinata, ha detto: “Il Grande Torino nel secondo Dopoguerra ebbe lo straordinario merito di riunire il Paese dopo anni di sofferenze“. Ma anche oggi, nel ricordo di quella squadra leggendaria, il 4 maggio ha permesso al Torino di riunirsi ai propri tifosi dopo due stagioni molto complicate.
Torino, ovazioni per Jurić e Belotti al Filadelfia
Al Filadelfia l’allenamento deve ancora iniziare ma l’affetto e l’entusiasmo nei confronti del Torino di Ivan Jurić si fanno sentire. L’allenatore granata, probabilmente uno dei maggiori artefici della ricostruzione del Toro in questa stagione, al suo ingresso in campo viene acclamato con un’ovazione. Anche per Capitan Belotti, nonostante le incertezze sul futuro, tantissimi cori e applausi. Presente anche una delegazione della tifoseria del Genoa: “Anche oggi come allora onoriamo il Grande Toro“, recita lo striscione rossoblù.
Il ritorno alla Basilica di Superga
Nel pomeriggio, finalmente, dopo 4 anni di assenza a causa dei lavori di manutenzione alla Basilica e delle chiusure per la pandemia Covid, è l’ora di salire al colle di Superga. I tifosi del Toro, quasi 3000, si dividono tra il percorso in automobile, la storica Tranvia a dentiera e i pellegrinaggi a piedi. Ma c’è addirittura chi ha deciso di partire in mattinata da Finale Ligure in bicicletta, per arrivare fino alla storica Lapide con i nomi delle 31 vittime. Ogni appassionato granata, a suo modo, rende questa giornata speciale e piena di emozioni.
Le stesse emozioni che Belotti, Jurić e il resto del Torino provano durante la celebrazione della Messa solenne di Don Riccardo Robella e la successiva camminata fino alla Lapide. Inizia a cadere qualche goccia di pioggia, forse come segno del destino. Il Gallo poco prima delle ore 18, davanti a un lunghissimo fiume di tifosi, legge i nomi dei caduti di Superga. In passato il capitano granata aveva dichiarato: “I nomi non li ho letti, ma proprio urlati. Volevo che mi sentissero fin lassù, nel cielo“. Anche questa volta non è stato da meno. Forse con ancora più emozione in corpo, perché potrebbe essere l’ultima. La sua voce, quasi tremolante, rimbomba sul colle di Superga.
Quando la lettura dei 31 nomi termina, l’intera tifoseria granata rimane in silenzio per quasi un minuto. Poi tutti i presenti, con grande rispetto, cominciano ad avviarsi verso la discesa. Un altro 4 maggio si è concluso, ma chiunque l’abbia vissuto si porta dentro qualcosa in più: soprattutto, la sensazione di far parte di una grande comunità, unita nel ricordo di una squadra leggendaria.
L’omaggio del mondo del calcio al Grande Torino
Non solo le personalità in ambiente Torino hanno omaggiato la leggendaria squadra granata, ma tutto il mondo del calcio ha mandato numerosi messaggi tramite i propri canali social. Spicca il post su Facebook dell’ex Juventus Claudio Marchisio: “Gli eroi sono più forti dei colori e delle rivalità. Gli eroi vanno ricordati e raccontati. Gli eroi sono invincibili, per sempre!“.
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Ma non è ovviamente mancato anche il messaggio del Benfica, ultimo avversario del Grande Torino nella storica amichevole del 3 maggio 1949, e da quel momento gemellata con il club granata: “In ricordo delle vittime di Superga, tragedia che ha colpito la squadra del Torino 73 anni fa. Amicizia eterna“.
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