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Gol, famiglia e gradoni: “Zeman ci pesa ogni mattina!”. Super Pettinari, l’antidivo di Pescara

Se tornasse indietro cambierebbe solo una cosa: “Non
abbandonerei gli studi, a 16 anni ho mollato la scuola per il calcio…”.

Contratti, esperienze, l’esordio in Europa League contro il CSKA Sofia:
“Il giorno più bello della mia vita”. Tutto così in fretta. Tutto così veloce.
Più del suo talento, che nelle giovanili della Roma stregò pure Stramaccioni:
“Pettinari è il prototipo di attaccante moderno”. I due si sentono ancora: “Abbiamo un bel rapporto, gli devo tutto”. Come a Massimo Drago,
con cui fece benissimo a Crotone. Ora è un’altra storia, un altro Stefano. Ranieri lo lanciò in prima squadra, Garcia lo
portò negli USA per una tournèe: “Rudi è davvero fantastico, un creativo
del calcio”.
Bruno Conti, qualche anno prima, convinse la famiglia a farlo firmare con la
Roma: “Vostro figlio mi ha colpito”. Merito di un torneo a Parigi da
capocannoniere. Ditelo dai: “Predestinato”. Paragoni ingombranti che
fioccano così, inevitabili: “E’ come Francesco Totti”. Qualcuno ci
credeva, ma Pettinari ha sempre mantenuto un low profile
: “Il capitano è inimitabile, ma resta un punto di riferimento”. Come Zeman, coi suoi gradoni e le
sue idee: “Con lui non si può sgarrare, ti pesa ogni mattina. Ma i
risultati si vedono…”
. Limpidissimi: 10 reti in Serie B, due triplette, una
doppietta e pure un gol in Coppa Italia
. Pettinari ha finalmente trovato la sua
Itaca, 11 reti in 17 presenze.

Non aveva mai segnato così tanto, non era mai stato così bene, non aveva mai realizzato 6 gol nelle prime 3 partite. Un record. Conquistato così, a 25
anni, dopo qualche stagione in cui è andato tutto male. Parlano i numeri: negli
ultimi 3 anni ha segnato soltanto 8 reti, con due tappe proprio a Pescara
. Il
3.0, ora, va più che bene. Dopo il temporale (Latina, Vicenza, Ternana),
finalmente l’arcobaleno. Due anni fa salvò il Como con una doppietta all’ultima giornata, ora è di nuovo al top come ai tempi di Crotone (17 reti in 3 stagioni). Due fattori: l’effetto Zeman e… il 17. Perché qualche anno fa, proprio qui e con questo
numero, esplose un certo Ciro Immobile. Coincidenze. Ora Pettinari se la gode e
insegue Caputo a 12 reti, capocannoniere del torneo. Il suo Pescara è a 20 punti e sogna i playoff. Lui, zitto zitto, guida l’attacco coi consigli del Boemo. 10 squilli, una dedica:
“Sono per mia moglie e mio figlio, la tripletta contro il Foggia è tutta
per loro. Non li vedevo da due mesi…”
. Romanticone. E antidivo. A 21 anni
si è sposato con Elena e oggi sono in quattro, ha anche due figli
. Ma niente foto sui
social, non gli piacciono: “Preferisco stare con la mia famiglia”. Vari
sogni poi, una volta disse che gli “piacerebbe tornare alla Roma”. Chissà.
Oggi si gode il suo momento d’oro, Pescara è l’isola felice tanto attesa. Lui, la famiglia, i gol. Con un occhio alla bilancia del Boemo.