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Gli infortuni, il padre, la rinascita. Spal, la rivincita di De Vitis: “Ripago anche papà. Voglio restare qui”

4 agosto 2014: il crociato fa crack, operazione e 5 mesi di stop. Il ritorno? Rimandato, perché il 12 gennaio 2015 altro crociato e altro crack, stagione finita (e da dimenticare). Di colpo, il mondo di Alessandro De Vitis, che veste la maglia della Samp e sogna la Serie A, gli è crollato addosso. Tutto insieme. La sua rinascita però inizia da un tweet, cinguettio che diventa pure sogno di mezza estate. 7 agosto 2015, “si riparte da Ferrara. #carico”. Tweet fissato ancora oggi lassù in alto, per non dimenticare da dove si è partiti. Una rinascita personale durata un anno, fino alla festa in piazza Trento e Trieste per la promozione della Spal in B. Anzi, “B!”. Perché l’ultimo tweet del suo profilo è così, semplice semplice. Con foto della festa sul prato del Mazza con papà Totò. Cognome conosciuto nel calcio, attaccante prima e dirigente poi: “Lui di promozioni ne ha fatte tante, anche dalla B Alla A. Ma sono felice di aver raggiunto questo risultato. Era molto soddisfatto, anche lui l’anno scorso ha passato un periodo cupo e ripagarlo con questa gioia non ha prezzo”. Già, perché lo scorso anno in casa De Vitis non è stato facile. Per niente. Due crociati, destro e sinistro, una stagione da buttare via: “Ripartire in questa maniera è stato davvero incredibile”, racconta a GianlucaDiMarzio.com. Sciarpa avvolta intorno alla testa e addosso una maglietta che canta: “Il sogno è Biancoazzurro”, con una B grande grande così. La festa di Ferrara non è ancora finita, lui si guarda intorno: selfie, autografi, abbracci: “Dopo 23 anni di assenza, aver raggiunto questa promozione è motivo di orgoglio. Questa festa ce la meritiamo tutta”. Alessandro di mestiere non fa gol come papà: centrocampista ’92 dai piedi buoni, e finalmente le statistiche dicono 19 presenze in stagione. Nella vita poi il vero amore è l’NBA, i Warriors una passione incontenibile. Come la Spal? “Sì, mi piacerebbe tanto restare, ho trovato una società ed una squadra eccezionali”. Nel “treno dei desideri” che da Ferrara porta in Serie B, il suo l’ha già espresso. Il primo, “ripartire da qui” già esaudito, il secondo, “restare alla Spal”, lo affida al futuro. E intanto si gode la festa. Meritata, come nessun altro.