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Giuseppe Giovinco: “Io tifavo Inter, Seba per il Milan. E quanti mobili distrutti per i nostri derby in casa!”

Domenica pomeriggio. Sono le 18.30 circa, la partita tra Catanzaro e Taranto è appena finita. Telefono in mano, notifica whatsapp e… “Bravo fratello!”. Poche parole, ma ricche di significato. Il telefono in questione è di Giuseppe Giovinco. Il mittente del messaggio è Sebastian, direttamente da Toronto. Un whatsapp di 7500km, tanti quanti quelli che dividono Catanzaro dal Canada. Per festeggiare il primo gol in campionato di Giovinco jr, con la maglia giallorossa. “Una vera e propria liberazione per me – ha raccontato Giuseppe Giovinco a GianlucaDiMarzio.com – In precedenza ci sono andato vicinissimo più volte. Speriamo che ne arrivino altri”. Le prima gioia in campionato, decisiva per una vittoria scacciacrisi per la squadra di Mario Somma. “Siamo partiti un po’ male per vari problemi, non è facile cambiare due allenatori ad inizio stagione ed affrontare alcune situazioni difficili. Ora stiamo iniziando a ottenere qualche risultato mentre prima c’erano le prestazioni ma non i punti”.

Così lontani, ma sempre così vicini. Giuseppe e Sebastian vivono in due parti opposte del mondo, ma… “Il nostro rapporto è speciale, nonostante lui sia a Toronto. Per me non è mai stato un calciatore ma è sempre quel fratello con cui litigavo e giocavo da piccolo”. 28 anni per Sebastian, 26 per Giuseppe. Ora i due fratelli Giovinco sono calciatori professionisti ma che ricordi i primi calci ad un pallone tirati… in casa! “Sì, il nostro hobby preferito era distruggere i mobili di casa con nostra madre che ci sgridava – dice ridendo Giovinco jr – E non ci serviva per forza un pallone vero per giocare, ma facevamo le nostre partite con qualsiasi palla. Anzi, a volte la costruivamo noi con la carta o con la plastica. Passavamo il tempo così, neanche sapevamo cos’era la Play Station. Anche perché chi li avevi i soldi per comprarla?”. Storie di rivalità nelle partite in casa ma anche nel tifo… “Io ero dell’Inter, Seba invece del Milan: e quanti derby nella nostra cameretta! Ma oggi questa passione per la squadra del cuore è un po’ svanita. Per chi tifo? Per il Toronto, ovvio. E in precedenza per l’Empoli, per il Parma e per la Juventus. Tutte le squadre in cui ha giocato Seba, insomma”.

E l’odore del calcio di Serie A lo ha sentito eccome Giuseppe Giovinco, punto fermo di una Juventus Primavera fortissima. Con Immobile formava una coppia che faceva davvero impazzire gli avversari. “Con Ciro avevo un bellissimo rapporto, anche se è da tempo che non lo vedo. Qualche volta ha visto mio padre e mi ha sempre mandato i saluti. Sono felice di quello che sta facendo ed ho esultato alla doppietta che ha segnato in Macedonia con la Nazionale. Questa fame e voglia di fare gol l’ha sempre avuta, sin da ragazzo. Sono cose che non puoi allenare, le hai di natura. E inoltre era una figura positiva per lo spogliatoio, era sempre pronto a far gruppo con la sua simpatia”. Erano gli anni della Primavera, sì, ma anche degli allenamenti con la prima squadra. “Quando succedeva tornavo a casa felicissimo. Il più forte di tutti era senza dubbio Del Piero. Ma chi m’impressionava ad ogni allenamento era Trezeguet: era immarcabile, in area di rigore era un qualcosa di devastante”. Ma l’idolo di Giovinco jr era un altro: “Ho sempre avuto un passione per Miccoli. L’ho incontrato varie volte quando era con mio fratello alla Juventus. Poi l’ho affrontato in un Pisa-Lecce in Lega Pro, gli andai vicino e gli confessai questa mia passione per lui. Alla fine ci scambiammo anche la maglia”.

E il prosieguo della carriera dopo l’esperienza bianconera ha riservato a Giuseppe Giovinco tante gioie, ma anche qualche delusione. Ma senza rimpianti. “Ognuno si crea il cammino che merita, purtroppo ho avuto dei problemi dopo aver fatto bene a Viareggio. Le colpe non sono del tutto mie ma me ne assumo tutte le responsabilità. Mi sarebbe piaciuto essere trattato in maniera diversa a Pisa, soprattutto da parte degli allenatori che ho avuto. La maggior parte di questi non ha avuto rispetto nei miei confronti. Ma ormai questo è il passato, ora sono concentrato sul Catanzaro”. E poi c’è il mercato, che gli ha regalato una delusione: “Sì, avevo praticamente firmato con lo Spezia ed ero pronto per il salto in Serie B. Poi il ds Pino Vitale che mi aveva portato lì andò via e non se ne fece più nulla”.

Il rapporto con Sebastian è da sempre fantastico. Ma il fatto di avere un fratello così famoso a volte ha penalizzato Giovinco jr, spesso etichettato ingiustamente come il ‘fratello di…’. “E’ un problema più degli altri che mio. Se mi paragoni a Seba non è la maniera giusta di giudicarmi come calciatore. Ho la fortuna di avere un fratello così forte, ma non è corretto fare sempre questo confronto. So che questa etichetta di ‘fratello di…’ mi resterà sempre attaccata, però spero di essere sempre di più me stesso. Voglio essere apprezzato per quello che sono, per guadagnarmi ciò che merito”.

Ed ora, per i tifosi del Catanzaro, è semplicemente Giovinco. Una prima volta importante contro il Taranto per sbloccarsi e provare a conquistare il Ceravolo. Con la voglia di togliersi tante soddisfazioni e ricevere ancora molti whatsapp da Toronto per festeggiare i suoi gol.