Gerard Piqué: “I soldi non sono l’importante, il calcio è collettivo. E quanto i miei figli imitano i calciatori!”
Il Gerard Piqué più personale che ci possa essere in un’intervista su El Mundo che sarà pubblicata a giorni, in Spagna. Difensore del Barcellona sincero come lo è sempre stato in vita sua, ecco una piccola anticipazione su PAPEL. Ambizioso. “Io voglio vincere, brillare, trionfare. Competere mi affascina da matti. Più una partita è difficile più bella è. Molto spesso nel calcio si guarda ai soldi, quando un giocatore deve scegliere una squadra nuova prende una decisione senza badare al collettivo: bisogna ricordarsi quanto il calcio sia un gioco di squadra. Quando sei lì che devi firmare, molti si fermano a valutare quanti soldi si possono guadagnare. Non è quello l’importante. L’importante è altro: in che squadra vai, cosa vuoi vincere, in che città vai, se e come entri nella filosofia di questa nuova squadra. Una volta che tutto questo è ok, allora parli e tratti sull’ingaggio. Non bisogna pensare di andare dove ti danno di più, come se tutto questo fosse un gioco individuale. Questo concetto è vitale per trionfare a mio avviso”. Innamorato. “In una coppia, il tuo esempio deve essere la tua metà: è la persona che ti dà tutto”. Padre. “L’aspetto che mi ha maggiormente impressionato quando sto con i miei figli è questo: come prendono esempio da noi calciatori! Non solo da me, da tutti. Non lo capisci finche non hai un figlio. I miei si mettono i calzetti alti sopra le ginocchia, vogliono solo magliette con manica larga e pantaloni un po’ abbassati… si fermano a guardare certi dettagli che mai mi sarei immaginato. Un giorno mio figlio si mise a sputacchiare così gli dissi: ‘Ma che fai?!’. Lui: ‘No papà, è che lo fa anche Leo…’ ma pensa te…”.