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Genoa, Pinilla: “Gol in rovesciata? Una dote che ho da sempre: mi piacciono i gol da cartoni animati” 

Pinilla, il re della “chilena” è tornato a Genova. Primi dodici minuti di assaggio contro la Roma per Pinigol, che adesso spera di scendere in campo dall’inizio contro una delle sue tante ex, il Cagliari. L’attaccante cileno si è raccontato a 360 gradi nel corso di un’intervista concessa a Il Secolo XIX. Si comincia dai sui “hobby” preferiti, la pesca e la famiglia:

Pesco fin da quando ero bambino, mi rilassa. Mi prendo una settimana, raduno una squadra di amici e partiamo. Mi piace sparare ma non lo faccio per sport, tutto ciò che si caccia poi si mangia. Chi mi ha salvato la carriera? La mia famiglia. Mia moglie Gisele e i miei tre bambini mi hanno cambiato la vita. Ho superato gli errori che avevo fatto in precedenza. Ne ho commessi tanti, ma ora sono un altro e la mia carriera ne ha giovato“.

Pinilla spiega come è nata la sua predilezione per la rovesciata: “L’obiettivo è fare gol, punto. Poi se arriviamo di testa, di petto o di coscia poco importa. Il gol in rovesciata è diventato un po’ la mia specialità, una dote che ho fin da piccolo. Mi piacciono i gol da cartoni animati, quando vedo la palla alta che arriva mi butto. La più bella rovesciata? Difficile dirlo. La più importante credo che sia stata quella al Milan: così ho completato l’elenco di squadra a cui ho segnato in A. La più difficile probabilmente quella al Torino, con il pallone che arrivava da dietro“.

In chiusura uno squadro al futuro, immediato e prossimo: “Si fischia chi si teme, io a Cagliari sono stato benissimo. Stagioni difficili, giocavamo senza stadio, ma eravamo un’ottima squadra e un bellissimo gruppo. Avevo una grandissima intesa con i tifosi. Quando tornai con la maglia dell’Atalanta ci furono tantissimi applausi per me. Sono venuto a Genova anche per ritrovare la Nazionale. Ho vinto due Copa America, a marzo ci sono le qualificazioni al Mondiale del 2018, a giugno la Confederation Cup. Voglio esserci da giocatore del Genoa“.