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Vieira: “Non potevo dire no al Genoa. Balotelli? Mi è sempre piaciuto, deve continuare a lavorare così”

Le parole dell’allenatore rossoblù in vista della gara contro il Cagliari

Mercoledì la prima giornata a Genova, oggi per Patrick Vieira è stato il tempo delle parole: quelle arrivate dalla sala stampa del Centro Sportivo Signorini, in occasione della presentazione del nuovo allenatore del Genoa.

 

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Dopo i primi due giorni di lavoro a Pegli, giornata di presentazione oggi per Patrick Vieira: arrivato per sostituire Alberto Gilardino e chiamato a centrare l’obiettivo salvezza, l’ex centrocampista di Milan, Juve e Inter è stato presentato oggi alla stampa, con vista già sul primo match che lo vedrà impegnato in panchina, lo scontro diretto di domenica a pranzo col Cagliari.

Genoa, le parole di Ottolini

Ad aprire la conferenza il DS Ottolini, che prima di introdurre il nuovo allenatore ha voluto ringraziare Gilardino: “Volevo salutare mister Gilardino e ringraziarlo per gli anni trascorsi, due anni intensi ricchi di successi. Nel calcio poi ci sono queste situazioni, prima di iniziare volevo ringraziarlo. Ora siamo felici e onorati di presentare Patrick Vieira”. Ancora sull’esonero di Gilardino. “La tempistica? Quando c’è un esonero si analizzano tante cose, può aver sorpreso la tempistica ma è stato dovuto ad un iter burocratico che abbiamo dovuto seguire in questi casi. Siamo riusciti a concretizzare l’arrivo di Patrick in questa settimana. Cosa non ha funzionato con Gilardino? Quando si prendono decisioni di questo tipo si fanno analisi più ampie, a partire dai risultati, su sensazioni e situazioni quotidiane. Abbiamo avuto anche un alto numero di infortuni e c’era la sensazione di voler far uscire un po’ tutti da una confort zone, chiedere un po’ di più a tutti e si è arrivati a questa decisione. Chi l’ha presa? Tutte le decisioni a livello tecnico da quando sono qui sono passate dalla mia scrivania, a livello più ampio le decisioni sono prese a livello collegiale, ma a livello tecnico il responsabile delle scelte sono io. L’arrivo di Vieira segno che qualcosa si sta muovendo anche dietro alla scrivania? Se Vieira è qui vuol dire che ha visto qualcosa in questo club, squadra, tifosi di livello alto, questo ha contribuito a convincerlo. Ma anche tante altre cose, penso sia un segno positivo riguardo anche il futuro di questa società. Calciomercato? Il mister sta prendendo visione dei calciatori a disposizione, ci siederemo per capire dove sarà il caso eventualmente intervenire e nel caso manifesteremo le necessità oltreoceano e valuteremo come operare”.

 

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Genoa, la conferenza stampa di Vieira

Dopo l’intervento di Ottolini prime parole da nuovo allenatore rossoblu per Vieira: Prime impressioni? È stata una trattativa molto veloce tra me e il club, quando ho sentito che c’era la possibilità di venire in una grande società non potevo dire di no. C’è un momento di difficoltà, ma voglia di fare bene. Ho trovato un gruppo che ha voglia di fare un grande lavoro, non è facile per il gruppo perdere un allenatore col quale aveva un grande rapporto: è stato un grande giocatore e ha fatto grandi cose, questo non cambierà mai. Sono contento di questi giorni di lavoro e di vedere la voglia nel gruppo di andare avanti e imparare”.

Sul ritorno nel calcio italiano:“È cambiato come tutti i campionati, la Serie A è sempre stato un campionato difficile. Credo però che abbiamo la qualità per fare bene, dobbiamo lavorare bene”. Immancabile una domanda su Balotelli, suo ex compagno e suo giocatore al Nizza. “Lo conosco bene, è una persona è un giocatore che mi è sempre piaciuto, è un giocatore importante e che sa fare gol. Deve continuare a lavorare bene, è un giocatore importante deve continuare a lavorare per il bene del Genoa come ha fatto in queste settimane”.

Sulla prima esperienza da subentrato: “È vero, ma ho trovato uno staff che ha lavorato tanto, devo prendere in considerazione quelli che hanno fatto, non si può cambiare tutto. Il modulo? – tra il 4231 e il 433 – Dal punto di vista tattico ho sempre usato queste due formazioni, la cosa importante è lo spirito del gioco, c’è ancora tempo. La partita di domenica è importantissima, solo ricordiamoci che ce ne sono altre. Sappiamo che tutto non sarà perfetto, c’è molto da lavorare, ma sono contento di quello che mi hanno fatto vedere in questi due giorni i ragazzi. Infermeria? Aspettiamo domani, ma è importante avere giocatori importanti che si stanno allenando. Se non ci saranno per domenica sarà per la prossima. Adesso dobbiamo lavorare sulla fiducia, perché il gruppo ha mancanza di confidenza a causa dei risultati. Serve riportare energia, ma è un gruppo che ha qualità e che sarà più forte quando tutti i giocatori saranno disponibili. Lavorare più su fisico, testa o aspetto tattico? Un giocatore deve stare bene di testa, noi dobbiamo essere chiari su quello che vogliamo da lui tecnicamente. Se riusciremo a fare questo i giocatori potranno esprimersi al meglio e ritrovare confidenza”.
 
Passaggio anche sulla tifoseria, rimasta colpita dall’esonerato di Gilardino al quale la piazza era molto legata: “Non cambierà mai il punto di vista dei tifosi, Gilardino è stato importantissimo per squadra e città. Questo non potrà cambiare mai e io non sono qui per convincerli su questo punto, lui ha fatto felice la gente e questo non cambierà mai. La cosa importante per me è arrivare in una società importante, con tifosi che amano la società. Una delle società più importanti. Ho voglia che arrivi domenica, il punto forte della società è il pubblico, per quello giocare in casa dovrà essere il nostro punto di forza. Non vedo l’ora di vivere questo momento. Spero che i tifosi come sempre saranno con la squadra, abbiamo bisogno del loro aiuto per fare una bella gara”.

Ancora sulla scelta Genoa: “Importante per me la relazione con la società e col direttore, l’aiuto dato per fare il mio lavoro, l’idea della società era chiara su quello che volevano fare e io mi sono trovato bene sia dal punto di vista umano che sulla chiarezza della società sul da farsi. Altro punto importante è stata la qualità del gruppo, è vero che gli infortuni hanno reso la situazione complicata, ma ho visto un gruppo di qualità che vuole lavorare duro per vincere le partite. Sono molto orgoglioso di essere qui e ringrazio la società e il direttore che mi hanno dato la possibilità di essere qua”.

 

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Dall’arrivo a Genova al primo impegno di domenica: “Il Cagliari? C’è uno staff che ha lavorato nelle ultime due settimane sul prossimo avversario, è una squadra alla quale piace giocare palla in avanti, ha un giocatore di qualità in attacco, ma l’importante è come giocheremo noi. L’importanza di Messias. È un giocatore forte, ha tanta qualità. Come Vitinha che conosco bene avendolo visto al Marsiglia, sono giocatori importanti. Io mi sento pronto per questa sfida col Genoa”. Sul ricordo del Ferraris vissuto da avversario da giocatore. “Quando sono arrivato al Milan diciottenne la volontà era diventare un calciatore, ho avuto la fortuna di lavorare con Capello, di giocare vicino a giocatori importanti dai quali ho potuto imparare la cultura del lavoro. Ho sempre avuto affetto per l’Italia, è qui che è iniziata la mia carriera internazionale. Il pubblico da avversario? Questa è una delle ragioni per cui sono qui, l’atmosfera, la passione, la determinazione di essere sempre competitivi. Dobbiamo essere come i nostri tifosi, essere una squadra difficile da battere”.

Sul mercato: “Il mercato per me è avere di nuovo i giocatori infortunati perché sono giocatori importanti, ho visto la volontà di lavorare e questo mi dà gioia. Ho trovato un gruppo di giocatori con la testa e lo spirito molto aperto, questo per me era molto importante. Qualche sorpresa di formazione? Non cambierò il calcio, non giocheremo in dodici. L’importante sarà essere chiari e mettere i giocatori dove possono esprimersi al meglio”.