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Genoa, Rossi si presenta: “La sfortuna mi ha tolto tanto, ma non la passione. Presto sarò al top”

La nuova maglia rossoblu tra le mani mostrata con il sorriso: Pepito Rossi sta per tornare sul campo con la maglia del Genoa. Il numero sulle spalle sarà il 49, quello dei bei tempi vissuti con la maglia della Fiorentina prima che gli infortuni lo fermassero ancora una volta. Sfortuna: “Si, ma non mi piace come parola“, ammette Giuseppe nella conferenza di presentazione al Genoa Museum and Store. “La passione per questo sport non me la toglie nessuno, sono sicuro di riuscire a tornare in forma anche questa volta“.

Prima di rivedere Pepito con il pallone tra i piedi – forma fisica permettendo -, però, “la burocrazia la fa da padrone – spiega Perinetti -; oggi noi presentiamo Rossi come giocatore del Genoa a tutti gli effetti però abbiamo un problema interpretativo sulla data del trasferimento. Noi ed il procuratore pensiamo di poterlo tesserare subito, dal momento che Giuseppe si è liberato il 4 luglio dal Celta Vigo. Però, la federazione spagnola dice che può essere tesserato solo il tre gennaio. Abbiamo preparato tutta la documentazione e aspettiamo ora di capire quando potrà essere tesserato. Attendiamo in queste ore una risposta definitiva: quindi o si tessererà adesso o il 3 gennaio. In ogni caso, starà con noi fino a giugno con opzione sul prossimo anno”.

La firma sul contratto, insomma, c’è. E non è stato neppure tanto difficile convincere Pepito a ripartite dal club rossoblu: “È stata una scelta facile – spiega l’italoamericano -, è una squadra ambiziosa proprio come me. C’erano stati dei contatti già un paio d’anni fa con il club, questa volta è stata una trattativa veloce, facile, mi è stato detto quello che volevo sentirmi dire e ci siamo trovati subito d’accordo. Prima di accettare, ho pensato a tutto: qui c’è un grande ambiente, una tifoseria calda che cerca di trasmettere delle emozioni alla squadra. Mi è sempre piaciuto giocare a Marassi, mi piacerà molto giocarci adesso”

Pepito potrà essere un rinforzo sul campo per i rossoblu, che hanno appena tredici punti in classifica. Già in panchina, però, un cambio importante sta cominciando a dare i suoi frutti: “Siamo una squadra equilibrata, è un peccato avere solo 13 punti ma il campionato è lungo e, da quando è arrivato Ballardini, abbiamo collezionato tre risultati positivi consecutivi. Con lui ho già lavorato nel Parma primavera, con il suo secondo invece negli allievi del Parma con cui ho vinto la Coppa Nazionale. E’ molto bello ritrovarci insieme qui”

Quanto alla reazione dei tifosi italiani, non solo rossoblu, che l’hanno accolto con affetto al suo rientro in Italia, Rossi ha commentato che “è bello vedere che non solo i tifosi del Genoa mi stessero attendendo: è questo uno dei motivi per cui non ho mai voluto mollare, il mio amore per lo sport è tanto. Faccio sacrifici da 18 anni per essere dove sono e stare fuori 6-7 mesi non mi ha tolto nulla a livello di forza volontà. I tifosi italiani mi sono sempre stati vicini, non ho mai pensato di ritirarmi, ho 30 anni e sto bene. Prima dell’ultimo infortunio stavo benissimo: una partita fai tripletta, quella dopo fai crack. È inutile cercare spiegazioni, voglio pensare solo a tornare quello di prima e sono sicuro che ce la farò”.

Tra due settimane, il Genoa giocherà a Firenze. “Magari riuscire a giocare già tra due settimane! Tra rendimento fisico e documenti in arrivo dalla Spagna, ci sono un pò di cose da valutare… Ora però pensiamo alla prossima partita. Quanto alla Viola, non ho nessun rimpianto legato a quell’esperienza, soltanto bellissimi ricordi con quella maglia e con la città in generale”

“Perin? E’ bellissimo ritrovarlo. Quando mi sono fatto male, erano passati due mesi dal suo infortunio. Mi scrisse confortandomi, fu un gesto da grande uomo”

Quanto alla Nazionale, Pepito, che non gioca in azzurro da quattro anni, ha spiegato: “Non so cosa sia potuto succedere nel gruppo perché ormai non figuro tra i convocati da un pò di stagioni. Tuttavia, sono sicuro che ci riprenderemo, superando questo momento un po’ difficile. L’Italia ha scritto un pezzo di storia del calcio e sicuramente riusciremo a tornare ai grandi livelli di prima”