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Juventus, Allegri: “Ho sentito Chiellini: ha le caratteristiche per coprire più ruoli”

Le dichiarazioni in conferenza stampa di Massimiliano Allegri alla vigilia di Genoa-Juventus

Per la terza settimana di fila, la Juventus giocherà prima dell’Inter in campionato. Dopo le vittorie contro Monza Napoli, i bianconeri vogliono nuovamente conquistare la vetta (momentanea), giocando a Marassi contro il Genoa di Gilardino. Alla vigilia della partita, Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa.

 

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 Genoa-Juventus: le parole di Allegri

Allegri ha iniziato la conferenza stampa dichiarando il proprio obiettivo personale, oltre che sugli infortuni: “Non conta nulla il mio obiettivo personale, conta quello della squadra. Mancano quattro gare al termine del girone d’andata, poi faremo valutazioni. Rabiot sta bene. Kean abbiamo deciso di fermarlo per il problema alla tibia, che abbiamo portato avanti: lui è stato molto bravo nel soffrire, ma ora è tempo che riposi per tre-quattro settimane. Gli altri sono tutti a disposizione, eccetto De Sciglio, che rientrerà nel 2024″.

  

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 Sul momento della squadra: “A inizio anno sarebbe stato difficile prevedere che avremmo duellato così con l’Inter, ma è ancora presto. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra e tenere l’equilibirio: un risultato negativo potrebbe condizionare il futuro. Dobbiamo fare di tutto per non averne”.

  

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Quindi, Allegri ha detto la sua sull’addio di Chiellini, ma anche sul futuro di Bonucci: “Ci siamo sentiti. Ha fatto una carriera straordinaria.Da ragazzo intelligente quale è, dovrà decidere cosa voler fare. Credo abbia tutte le caratteristiche per coprire diversi ruoli, starà lui scegliere. Per quanto riguarda Bonucci, credo che sua intenzione sarà allenare e credo ne abbia le qualità, gli auguro il meglio quando smetterà”. Infine, sulle parole di Ancelotti, che lo ha messo nel gruppo con lui e Mourinho con gli allenatori della vecchia guardia: “Mi onora che Carlo mi abbia messo con lui. Ci sono tanti allenatori giovani bravi, che devono per forza far carriera. Noi cerchiamo di difenderci bene. Ho sempre sentito dire da quelli con più esperienza che non esiste un metodo vincente. Nessuno ha la verità sul calcio: ci sono troppe variabili”.

 

Quindi ha concluso: “Non sono per niente stanco. In questi anni, a differenza rispetto a quanto si crede, non ho fatto il dirigente. Nei cento anni di proprietà Agnelli non è mai mancata l’organizzazione. Dobbiamo continuare a migliorare attraverso i risultati. L’obiettivo principale è tornare a giocare la Champions”