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Genoa, Coda: “Un po’ dispiace per la Serie A ma al Genoa non potevo dire no”

Le parole di Massimo Coda, attaccante del Genoa, ospite del nostro canale Twitch

Ospite sul canale Twitch della redazione di gianlucadimarzio.com, GDM LIVE (clicca qui per iscriverti), Massimo Coda, attaccante del Genoa, ha parlato del momento che sta vivendo in Liguria, dopo la doppietta contro la Ternana nell’ultima giornata del campionato di Serie B

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Dopo la promozione con il Lecce, la punta classe 1998 avrebbe potuto calcare i campo di Serie A: “Un po’ mi dispiace ma avevo detto fin da quest’estate che ad una chiamata del Genoa non avrei potuto dire no.

 Sul record di Stefan Schwoch

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E con ormai 106 reti in categoria, Stefan Schwoch, miglior marcatore all time della Serie B con 135 reti, non è così lontanto: Ogni tanto ci penso, ho ancora qualche anno. L’ambizione, però,  è quella fare la A “fatta bene”. Se dovessi scegliere, vorrei fare uno o due anni e poi punterei di nuovo al record“.

“Con il Genoa serve vincere subito”

Per quest’anno, però, gli obiettivi personali e di squadra sono chiarissimi: “Ci provo per la classifica capocannonieri: temo Cheddira sicuramente, ha tantissima forza nelle gambe e con la palla crea sempre qualcosa, e Inglese del Parma. Con il Genoa serve vincere subito, in una piazza cosi non puoi fallire. Abbiamo tutto da perdere. La squadra che mi ha stupito di più? La Ternana mi ha sorpreso più di tutte. Le altre quando vengono a Genova sono un po’ più rinunciatarie. Poi ce ne sono ancora tante da affrontare”. Un po’ come le settimane che vengono dopo una buona prestazione: “E’ il mio rito scarmantico, se faccio gol cerco di rifare tutto quello che ho fatto la settimana prima. Esultanza fissa? Non la ho”.

La passione per WarZone

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Una passione che invece lo ha preso è quella per WarZone: “Quando non gioco a calcio e quando non sono con la famiglia mi piace giocare a Warzone. Mi ci sono appassionato durante la quarantena ed ho conosciuto anche persone lì”. Infine, a Genova comincia a muovere i primi passi anche il figlio, classe 2016, appena iscritto alla scuola calcio: “Subito l’ho fatto provare a Genoa ma faceva fatica con quelli più grandi, l’ho iscritto in un’altra con gli amici di scuola. C’è solo un problema: non guarda le partite di papà“.