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Genetica, passione e … gol: anche a 50 anni, adesso Miura è davvero una leggenda

Segreti ce ne sono pochi. Forse uno: la passione. Ingrediente infinito. Poi il resto ce lo mette la genetica, quella di Miura. Questione di … DNA. Patrimonio ereditario forte. Cromosomi del pallone ben codificati, numeri unici. E se lo chiamano ‘King Kazu’, beh: si fa presto a capire il perché. 50 anni di buone ragioni, tutte dedicate al calcio. Numero 11 sulle spalle, 50 sulla carta d’identità. Ma per lo Yokohama – squadra di seconda divisione giapponese – l’età non è affatto un problema. Anzi, tutta esperienza. Ah, un po’ di record: ne abbiamo? Iniziamo dall’ultimo dato: il gol. Rete realizzata nella gara vinta 1-0 contro il Thespakusatsu Gunma. Preziosissimo, Miura. E leggendario, soprattutto. Perché con la firma di oggi, il giapponese è da oggi il giocatore più anziano ad andare a segno in un campionato professionistico

Libero sfogo alle emozioni, via. E il miracolo del calcio intanto si rinnova. Nessun problema con gli ‘anta’: tempo inchiodato. Settimana scorsa Miura aveva strappato il primato a SirStanley Matthews, diventando il giocatore professionista più “vecchio” a scendere in campo nella storia di questo sport. Già, ve lo ricordate nel nella stagione 1994/1995 quando con la maglia del Genoa segnò alla Sampdoria? Pazzesco, Miura c’è ancora. E segna a a 50 anni e 14 giorni.