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Gattuso-Varela, De Zerbi-Iemmello: quel feeling speciale che sorride ai playoff

Classe pura l’uruguaiano, uno che vive il calcio con gli occhi di un bambino. Talento che si stava sprecando e che Gattuso, suo allenatore a Palermo, ha voluto fortemente a Pisa per rilanciarlo. Ha un pokemon, Pikachu, tatuato sulla pelle, anche se i poteri magici li ha tutti nei piedi. Un, due, tre sul palco dell’Arena, gol a passo di danza per far sognare Pisa. Poi il solito abbraccio a Gattuso, uno che sulla pelle ha tatuato un Mondiale e che talenti ne sa riconoscere. Un abbraccio, e un bacio, è anche l’esultanza speciale di De Zerbi e Iemmello. Prima l’allenatore, poi tutta la squadra: spettacolo in replica 27 volte in stagione.

“Non c’entra nulla con la Lega Pro” dice Gattuso del suo Nacio, “È l’Higuain della categoria” replica De Zerbi fiero del suo bomber. Varela e Iemmello le armi in più di due allenatori che promettono bene e sognano la Serie B, armi che hanno saputo cullare e coccolare. Nei momenti difficili, e nei sorrisi. Futbol e famiglia il primo, Varela che, per dire, si scorda pure delle interviste post-partita perché nel giorno della tripletta della consacrazione c’era la famiglia in tribuna ed è scappato via con loro. Iemmello a distanza magari avrà esultato al solito modo, sushi e Playstation. Là dove la Lega Pro non c’è ma la Serie B sì, entrambi sognano di svegliarsi e ritrovarsi qui l’anno prossimo. Magari insieme a chi li ha protetti e portati fino a qui. De Zerbi e Gattuso, Iemmello e Varela. Pisa chiama, Foggia risponde: 0881 o 050, il prefisso per chiamare l’ultima promessa in B sarà probabilmente uno dei due. Ed è probabile che dopo due squilli vi rispondano loro: Pietro e Iemmello, i sorrisi di un feeling speciale che vince ai playoff.