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Milan, Gattuso: “Ci giochiamo tantissimo. Calhanoglu? Non lo butto a mare”

Vincere per tornare al quarto posto e rispondere ai successi di Lazio e Roma, proseguendo nella rincorsa all’obiettivo ritorno in Champions. Il Milan di Rino Gattuso si prepara ad affrontare domani sera il Cagliari con in mente un solo risultato a disposizione: sul posticipo di San Siro, nella consueta conferenza stampa pre partita a Milanello, l’allenatore rossonero si è espresso così.

“Settimana tranquilla per lavorare? I giocatori avevano bisogno di riposarsi un po’ – ha detto Gattuso -, a volte è più importante che lavorare. Giocare in Coppa Italia e in Supercoppa ci ha aiutato, dandoci benefici. Con il Cagliari sarà una gara molto difficile anche per i risultati che sono arrivati in questi giorni, non sarà una gara facile. Fattore San Siro? Dobbiamo essere bravi noi per arrivare in Champions. È vero che San Siro pieno spinge, ma dobbiamo trascinare i nostri tifosi: partite facili in Serie A non ce ne sono, dobbiamo trascinare lo stadio a diventare una bolgia usando senso di appartenenza. Migliorare il lavoro offensivo? Non è una roba mentale, è un qualcosa a livello di caratteristiche: tante volte c’è pigrizia. Poi sento le parole di Suso ed è vero che mi ha detto che ogni tanto faceva il terzino, ci vuole voglia e sacrificio. Tante cose ora le facciamo con grande voglia: la differenza dobbiamo farla da questo punto di vista. A me piace vedere un Milan che non soffra gli avversari, dobbiamo giocare da squadra: a Roma abbiamo subito e meritavamo anche la sconfitta, ma nel secondo tempo potevamo fare male, c’era quella sensazione e abbiamo sbagliato spesso l’ultima giocata. Mi piace vedere una squadra vera, poi metterei la firma a vedere il mio Milan vincere sempre 1-0 soffrendo. Dobbiamo essere bravi a stare attaccati e a giocarci qualcosa di importante, giocando partita dopo partita e arrivando a giocarci qualcosa di importante”.

“Se stiamo diventando adulti lo dirà il nostro percorso. Dobbiamo dimostrarlo partita dopo partita. Di Donnarumma si sta parlando tanto, non dobbiamo dimenticare ciò che ha fatto Magni con lui: ha cambiato metodologia di lavoro, ma anche Reina lo ha aiutato molto. È un ragazzo per bene e un professionista esemplare, che lo aiuta, e Gigio deve concentrarsi su ciò che deve fare. Ha grande fiducia nei suoi mezzi e deve continuare così. Il mio contratto? Sono contentissimo di quello che guadagno, ringrazio la società per la fiducia. Nel calcio ci si mette un attimo ad andare dalle stelle alle stalle e continuo ad andare avanti, non dobbiamo parlare di cifre: quello che guadagno ora è già troppo ma apprezzo le parole di Scaroni”.

Çalhanoglu? Non butto in mare un mio giocatore. Lui sa che può fare di più, ci ha abituato a qualcosa di diverso e da lui ci aspettiamo di più a livello tecnico e di balistica: in questo momento ho letto che la squadra si è ribellata al fatto che giochi sempre, ma a me non risulta così. Conti sta recuperando e quando ha giocato ha fatto molto bene e se non scende in campo la vedo così, ho giocatori di grandissima affidabilità e spero presto di dargli la chance di giocare. Biglia è da 3 mesi che è fermo, dobbiamo stare tranquilli: ora si sta allenando con noi ma non è al massimo, poi vedremo se faremo qualcosa di diverso a centrocampo. È la condizione fisica dei giocatori che ci fa riflettere. Abate è un esempio, lo abbiamo fatto lavorare su dei concetti ed è stato bravo a fare il centrale: se c’è passione, si può sempre migliorare. Cutrone si mette a disposizione di tutti, lavora due volte a settimana a livello personale: ha il fuoco dentro, è cresciuto tantissimo e il gruppo gli vuole bene. I complimenti che gli sto facendo ultimamente sono veri perché l’ho visto cambiato, poi ci sta che gli bruci non giocare. Poi vedremo se potrà giocare con Piatek, ora per noi è difficile cambiare qualcosa, negli ultimi 20-25 minuti di allenamento lavoriamo spesso sulle 2 punte. Zapata? Sul contratto sono rimasto a ciò che avevo sentito giorni fa, Cristian sta facendo di tutto per recuperare. Gli ci vorranno 10-14 giorni per tornare. Paquetà? Ci ho parlato poco ieri sui fatti successi al centro sportivo del Flamengo, lo ha fatto di più Maldini. Abbiamo perso 10 calciatori giovani, è stata una tragedia pazzesca. Sono cose che non devono succedere, grande vicinanza anche a Emiliano Sala. È stata una settimana molto brutta, sono vicino anche a Bortuzzo, un esempio per i giovani. Caldara? Dobbiamo ascoltare anche le sensazioni del ragazzo, dobbiamo finire il percorso che abbiamo iniziato: sta lavorando e deve essere il ragazzo a sentirsela quando poter tornare con noi. Non è ancora ai livelli di Biglia, deve finire il suo lavoro a livello atletico, ma sta meglio”.