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Gattuso: “Grazie a Pisa e ai suoi tifosi, ma gli eroi sono i miei giocatori”

Un’accoglienza da eroe quella riservata da tutto lo stadio di Pisa a Gennaro Gattuso. Cori, entusiasmo per oltre 5000 tifosi accorsi all’Arena Garibaldi per il primo allenamento del ‘nuovo’ Pisa. Intervenuto ai microfoni di Sky, l’allenatore ha voluto subito spostare l’attenzione e l’amore del pubblico verso i suoi giocatori: “Accolto da eroe? No io non sono eroe. I miei giocatori sono eroi. Persone e calciatori che da un mese fanno sacrifici. Sono tornato in una piazza importante che ha tanto entusiasmo. Voglio dire grazie a questo pubblico e a questa città. C’è tanta voglia di calcio”.

Un nuovo inizio ma in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Gattuso non rimpiange la scelta fatta, anzi ricarica: “Il gruppo storico è rimasto, quelli che hanno centrato la promozione lo scorso anno ci sono. Io e i ragazzi siamo apprezzati e siamo contenti. Certo sarà una stagione dura. Abbiamo perso un mese di lavoro. Mi dispiace di aver lasciato, ma per la scelta che avevo fatto non c’è rammarico. I giocatori come stanno? C’è entusiasmo ma ci sarà stanchezza. Sono sicuro. Dobbiamo essere bravi noi dello staff a non esagerare”.

Poi Gattuso torna sull’ultimo mese molto tribolato: “Chi mi ha dato la forza per non mollare? Il rapporto che si è creato con i giocatori. Non posso negare che con loro ci siamo sentiti in questo mese. La forza di aver fatto un miracolo lo scorso anno e di continuare a lavorare bene. Ho sentito anche Marco Materazzi e tutti i ragazzi Campioni del Mondo. Grazie alla chat di whatsapp tutti sono stati affettuosi con me”.

Infine Gattuso parla delle difficoltà che il Pisa potrà incontrare da adesso in un campionato di B molto difficile: “L’entusiasmo in città c’è ed è normale. Però per giocare ci vogliono gambe e condizione. Adesso non è ottimale, ma lo sappiamo. Ci metteremo qualcosa in più ognuno di noi. Favorite in B? Hellas, Frosinone, Bari, Carpi. – conclude Gattuso – Le retrocesse hanno cambiato poco. Loro hanno qulcosa in più. La differenza la fa la voglia, la compattezza. Poi ci posso essere sorprese”.