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Gasperini: “In 5-6 partite ci hanno penalizzato. Quello che è stato fatto all’Atalanta è pesantissimo”

Le parole dell’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini dopo la vittoria in Europa League

Prima Malinovskyi, poi Muriel. Due giocatori che hanno trascinato a suon di gol e assist la partita. Gian Piero Gasperini, in diretta su Sky Sport, ha parlato così sulla vittoria in Europa League contro il Bayer Leverkusen: “Un grande merito va ai giocatori che sono stati protagonisti di una grande partita, contro un avversario forte. È un grande merito, una grande soddisfazione. Speravamo però in un risultato più ampio. Io non ho mai avuto problemi con l’Atalanta, ha fatto qualche partita sottotono come può capitare, ma il campionato italiano è equilibrato. La squadra ha sempre giocato con questa mentalità, se non ha raccolto quello che meritava non è stata colpa sua”.

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L’allenatore poi continua: Per 5-6 partite ci sono stati eventi che ci hanno penalizzato. Gol tolti, gol non messi. Abbiamo anche incontrato un calendario durissimo, abbiamo avuto il Covid, questa squadra ha sempre giocato con grande onore e nei nostri confronti non c’è stato lo stesso rispetto. Certe cose sono state clamorosamente cancellate, ma reagiamo con le nostre capacità. Quello che è stato fatto all’Atalanta è pesantissimo”.

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Gasperini parla anche dell’autore della doppietta Luis Muriel, rientrato dall’infortunio: “Lui ci mette un po’ di più a recuperare la condizione, ma non abbiamo mai avuto nessun dubbio sul suo valore e sulle sue capacità. È stato straordinario”. 

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Le parole di Gasperini su Malinovskyi e Miranchuk

Infine, due parole anche sulla vicenda Russa-Ucraina vista dai due calciatori dell’Ataltana: “Passiamo molto tempo a guardare la televisione, questa cosa mi ha sconvolto molto più del Covid, è una situazione che cerchiamo di affrontare. Chiaramente per Malinovskyi è diverso, lui ha parenti e amici là. Noi siamo molto vicini a Miranchuk, è straordinaria questa amicizia. Lui è quasi imbarazzato dalla situazione che c’è adesso, e merita altrettanto rispetto. Contano le persone, non le bandiere”.