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Galeone: “Juventus? Moralmente Allegri ha vinto anche la Champions”

La partita di mercoledì contro il Lione direbbe il contrario, ma c’è chi crede fermante in una Juventus protagonista a Cardiff il prossimo 3 giugno. E’ Giovanni Galeone, il mentore di Max Allegri, intervistato da Tuttosport:

“Sono stato l’allenatore di Max e sono un suo amico, ma chi sono io per dargli consigli. E’ vero, abbiamo grande feeling. Ma cosa posso dire a uno come Max che ha conquistato 3 scudetti e moralmente ha vinto anche la Champions… Durante la partita di Monaco dell’anno scorso per 75 minuti la Juve ha mostrato il calcio più bello d’Europa. Critiche per il gioco? Non capisco il perché: alla Juventus, da sempre, interessa solo vincere e il divertire è visto come un di più. Forse solo l’Avvocato era un esteta. A Max si chiede tutto e subito. Ma ha ragione lui: i conti si faranno a marzo. E Max è uno che non si sbaglia con le previsioni. Lo scorso anno, nel pieno della crisi e del pessimismo iniziale, rinviò i discorsi a Natale. E ha avuto ragione. Se ora parla di marzo è perché è convinto che a quel punto, quando si deciderà la Champions, ci arriverà con la squadra al top. Tanto arrivare primi o secondi del girone non conta un c…”.

Sulla gara con il Lione: “Quando c’è Max di mezzo la vivo come fossi in panchina con lui. Fiuto i pericoli, mi alzo, cambio canale, mi arrabbio… Max è sereno.E’ abituato, era un leader anche da giocatore. Tutti pensano al Max calciatore come uno che faceva la bella vita, ma in realtà era un professionista. E’ un bel ragazzo e ha sempre avuto belle donne: ma perché agli altri piacevano lo scimmie? Max è convinto di avere una grandissima squadra e ha ragione. Deve metterla solo un po’ a posto. Di sicuro ottenere risultati quando si è in fase di assemblaggio è un ottimo segnale. In Italia vincerà perché la Juve è troppo più forte della concorrenza. Mentre per la Champions deve trovare un assetto un po’ più europeo. La gente deve capire che è un torneo d’élite, dove non esistono partite semplici. Il Real ha pareggiato a Varsavia. La Juve è forte e verrà fuori una volta che rientreranno gli infortunati. Penso a Dybala e a Pjaca, che è un mio pallino da diversi anni. Con il loro rientro la Juve potrà anche giocare con il 4-2-3-1, un sistema più europeo: Marchisio e Khedira davanti alla difesa; Pjaca, Dybala e Pjanic a ridosso di Higuain“.

Sul bosniaco Galeone ha un suo pensiero: “A ridosso di Higuain sarebbe meno avulso dal gioco. Un giocatore così forte non si può discutere. Nel Barcellona, viste le sue caratteristiche tecniche, non avrebbe faticato ad inserirsi. Pjanic si deve adattare alla Juve. Ma sia chiara una cosa: non è lui l’erede di Pogba. L’idea estiva era quella di aggiungere Pjanic al francese. Miralem era stato preso come una seconda punta. Anche per questo sarà importante per Max riavere pure Asamoah al top”. Dani Alves non è ancora al top: “Quando giocava con i blaugrana conosceva solo l’area avversaria. E se commetteva un errore, poi ripartiva all’attacco e Messi segnava. Al Barcellona era abituato a vincere anche 6-3, qui è diverso: deve entrare nella mentalità difensiva della Juve. Ma parliamo di un gran giocatore”.

Natale porterà qualche regalo? “Serve almeno un centrocampista, meglio se di sostanza. Il suo pallino era Gundogan, ma glielo ha soffiato Guardiola“.