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Dalla scuola di inglese a quella di gol, Gaich studierà Inzaghi

Iscrivetemi a un corso di inglese, prima o poi giocherò in Europa’. Adolfo Gaich le idee ce le aveva già chiare quando aveva appena 6 anni. Un po’ presto per poter dire anche solo di diventare un calciatore professionista, figurarsi per poter ambire a un trasferimento in Europa. E invece ha avuto ragione lui. L’anno scorso da appena ventenne si è trasferito al CSKA Mosca e ora il suo approdo nel Bel Paese, nel Benevento di Pippo Inzaghi. Oggi è arrivato in Italia (QUI le prime foto), domani sosterrà le visite mediche prima dell'inizio della sua nuova avventura. 


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Nato a Cordoba nel 1999, in Argentina, la patria del fútbol. Peccato che sia poi cresciuto in un piccolo paesino a sud della sua città natale, Bengolea, dove non si riusciva nemmeno a mettere insieme undici ragazzi per formare una squadra. Il motivo? Lo sport che andava di più era la pallavolo. Poco male visto il suo approdo in Serie A. La sua carriera comincia con un provino senza risposta al River Plate. Senza demordere a 15 anni approda nel San Lorenzo, squadra in cui cresce e debutta nel calcio dei grandi nel 2018, collezionando 7 reti in 27 presenze totali in prima squadra. 


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Forse nell’anno più difficile per il calcio mondiale, quello della pandemia, arriva la notizia più importante per lui. La chiamata dall'Europa. Gaich vola in Russia, a comprarlo è il CSKA Mosca. Con la squadra della capitale vede il campo regolarmente, ma solo due volte da titolare. In entrambe le occasioni, però, riesce a incidere: gol al Wolfsberger in Europa League e assist in campionato contro il Rostov. Un segnale confortante che può incidere nello scacchiere offensivo del Benevento. Oltre a questo SuperPippo può contare sui suoi 190 centimetri. Un'enormità se si pensa alla statura media degli attaccanti della Strega. 


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Per Gaich un trasferimento importante alla corte di un allenatore che di attaccanti non può che intendersene. Dopo essere cresciuto in un paese dove la pallavolo è lo sport numero uno, l’arrivo in una Nazione in cui il calcio è il pane quotidiano di tutti. L’inglese lo sa, ora andrà a scuola di gol dal miglior maestro possibile: Pippo Inzaghi, che ha bisogno di lui per conquistare la salvezza.

A cura di Andrea Molinari