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Gagliardini si presenta: “Sogno un gol nel derby al 90′. Non sento pressioni, Icardi è il perno della squadra”

La trattativa più emblematica di questo calciomercato (finora), quella che ha portato Roberto Gagliardini dall’Atalanta all’Inter. E dopo i primi allenamenti coi nuovi compagni, anche la presentazione ufficiale in diretta su Periscope, dove il classe ’94 ha parlato davvero di tutto e di più: “Il primo giorno da intersista è stato intenso, il primo di
una nuova fase della mia vita”
.

E via di domande e risposte via social: “Mi è sempre piaciuto Zidane anche se adesso mi ispiro a Pogba: è il numero uno nel ruolo in cui ricopre, è un paragone esagerato ma è un giocatore fortissimo. All’Inter ci sono tanti grandi campioni e si vede che hanno grande qualità che possono fare la storia di questa squadra”.

Nel tempo libero invece “mi piace giocare alla Play anche se recentemente, convivendo con la mia ragazza, gli interessi devono combaciare e sto giocando di meno… Nulla di particolare. Non mi metto mai nella squadra, sono scarso!”

Tornando alla scelta dell’Inter: “Ho scelto l’Inter perché oltre ad essere una grande squadra, è stata quella che mi ha voluto di più. Sono pronto per l’esordio e non mi spaventerà giocare a San Siro. La prima volta che ci ho giocato dicevo con un mio compagno ‘Guarda lì ha segnato Ibra, di là Ronaldo…’. Per me giocare è un sogno che si avvera ed un’opportunità importante per me: confermarsi in una squadra come l’Inter. Spero di di dimostrare il mio soprannome di ‘Leone’ anche in campo. Ero convinto di restare all’Atalanta, poi c’è stata un’offerta irrinunciabile da parte dell’Inter e l’ho presa subito al volo. Pioli mi ha detto i compiti che avrò in campo. Per me l’Inter è un punto di partenza perché nel nostro lavoro non bisognerà mai di essere arrivati ma è anche un punto di arrivo perché bisogna far di tutto per far bene in una squadra come l’Inter. A me piace piace far la mezz’ala, anche giocare a tre a centrocampo. Sono pronto, sta al mister decide chi far giocare sabato.
Ho conosciuto Candreva ed Eder in Nazionale, gli unici due
che ho conosciuto. Il primo che ho incontrato invece è stato Ranocchia. Ho
fatto il mio primo allenamento a parte ieri ed oggi invece insieme alla
squadra”.

Il collegamento telefonico con Stankovic e gli elogi, prima di tornare a parlare anche di Suning: “Il progetto Suning è un progetto ambizioso che vuole portare l’Inter ai livelli di un tempo e saper che abbia scelto me mi rende molto felice. Nella partita contro l’Inter giocai un quarto d’ora, ho un bel ricordo perché per me fu una vittoria importante ma affrontare l’Inter è sempre difficile perché ci sono grandi giocatori. Del passato l’esempio è Zanetti, ha onorato la maglia e ha sempre giocato ad alti livelli: il simbolo di questa società. Sarebbe un sogno vestire un giorno la fascia. Zanetti qualche ora fa mi ha detto molto di quello che mi ha
appena detto Stankovic: si vede che hanno amato molto la maglia.

“.

Su Gasperini e gli obiettivi: Per la mia crescita è stato fondamentale Gasperini che mi ha fatto capire come mettere le mie caratteristiche al servizio della squadra, anche se il vero salto di qualità è stato nella mia testa. Non ho alcun tipo di pressione, so cosa posso dare e so dove posso arrivare, farò di tutto per esprimermi al massimo. I miei obiettivi sono fare il meglio possibile e far di tutto per arrivare nei primi tre posti. In campo sono cambiato, prima ero più un centrocampista
offensivo ed invece quest’anno ho imparato a difendersi e ripartire.
Penso che la mia miglior qualità sia il senso della
posizione e farmi trovare pronto in entrambe le fasi. Da bambino ho iniziato da
attaccante. Penso di
intuire un po’ prima dove arriverà la palla e questo mi rende le cose più
semplici. Anche se ho fatto un solo allenamento, la fase di non possesso di
Pioli e Gasperini mi sembra molto simile: sono allenatori con idee diverse ma
sicuramente con qualche affinità. Posso giocare con Kondogbia: penso che abbiamo caratteristiche che ci completano. Penso che il prezzo del cartellino non è un peso ma una motivazione in più.”.

Ed un grande sogno per entrare definitivamente nel cuore dei tifosi nerazzurri: “Spero di far gol nel derby sullo 0-0 al 90’”.

Mercato? “Verratti l’ho conosciuto in Nazionale, è un grandissimo giocatore e sarebbe fantastico giocare un giorno con lui qua nell’Inter. Se dovessi consigliare uno tra Kessie e Conti, direi entrambi”.

Sulla rivalità con la Juve: “Sento abbastanza la rivalità con la Juve perché ha battuto l’Atalanta sia in campionato che ieri in Tim Cup e anche per il fatto che continua a vincere”.

Parole d’elogio anche per Icardi: Icardi penso sia un campione anche per l’età che ha e perché
continua a far gol a raffica: ad oggi è il perno di questa squadra”.

Sul trofeo più grande della storia dell’Inter e sugli obiettivi da qua a 10 anni: “La Champions è il trofeo più ambizioso e più difficile da raggiungere per un calciatore. Significa essere nella squadra migliore d’Europa. Tra dieci anni mi vedo in Nazionale e spero di rimanere in un grande club”.

Altre passioni: “Mi piace molto l’NBA e tifo Cleveland. Posso fare il playmaker all’Inter”.

Sul salto dalla Serie B al Vicenza all’Inter in appena un anno: “E’ un grande salto fatto molto in fretta, mi godo il momento. È stata una questione di carattere, io ho sempre pensato a lavorare e sono qui grazie a ciò. Il momento più difficile l’ho vissuto allo Spezia”.

Sul centrocampista più forte della Serie A ed il rapporto coi social: “In Serie A il centrocampista più forte in questo momento penso sia Pjanic. Coi social ho un bel rapporto, non asfissiante, ma mi piace postare foto, commentare, fare un tweet e condividere le mie sensazioni con la gente. Mio fratello mi ha fatto emozionare perché mi ha scritto parole sentite”

Infine, un messaggio ai tifosi: “Vi saluto tutti, ci vediamo allo stadio e speriamo di darvi grandi gioie”.