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Frosinone, ricordi Castillo? ‘El Ibra’ ora segna (e vince l’Apertura) con l’Universidad Catolica

Imponente, superbo, illuminato da una luce nuova. Merlature
finissime, bastioni possenti e una ‘torre’ da stropicciarsi gli occhi.
Architettura? Made in Chile. Dove sennò. E’ lì che il nuovo Nicolas ‘Castillo’
si è ristrutturato, mettendosi alle spalle i digiuni europei e tornando a fare
scorpacciate di gol… e titoli. L’ultimo è arrivato proprio nella notte
italiana, doppietta contro il Deportes
Temuco
e Universidad Catolica
campione dell’Apertura cilena 2016.

Tredici gol in quindici partite nel torneo chiusosi ieri sera, che diventano 29
in 30 gare tra campionato e coppe, utili per regalare ai Cruzados anche l’ultimo Clausura.
Lontani, anzi, lontanissimi i tempi di Frosinone.
Sei apparizioni senza neanche l’ombra di un’occasione da gol. Sei mesi grigi
conclusi con il ritorno in Belgio, al Bruges,
da dove Castillo si è subito mosso per tornare in patria e realizzare il suo
sogno. “Ti prometto che giocherò per
l’Universidad
”. Parole chiare e precise, rivolte da un giovanissimo Nicolas
al proprio nonno che per la prima volta
lo accompagnò allo stadio. Detto, fatto! Gol, lacrime e titoli… con
quella passione cruzada sempre addosso, regalo del fratello Diego che riuscì a trasformarlo in un
vero ultras. “Gli regalammo il primo pallone appena imparò a camminare e se ne
innamorò”
ricordano i genitori. “Con
quel pallone si esibiva dappertutto, sia in casa che in strada. Da bambino poi
giocava sempre coi ragazzi di 2 o 3 anni più grandi, fino a che nel barrío lo soprannominarono ‘el Ibra’
per le movenze ma anche perché lo svedese è sempre stato il suo idolo
”.

Undici gol nel Clausura, tredici nell’Apertura. In mezzo una Copa America scippata all’Argentina, con un rigore pesantissimo
segnato nella finalissima del MetLife
Stadium
. Gli infortuni di Magonza,
la bulimia di Frosinone, la
solitudine di Bruges. Tutto
dimenticato. Tasto reset e via verso casa. “E’
spaventoso
” sottolinea il suo allenatore Mario Salas. Come dargli torto, vedendo la sua media realizzativa di
0.78 fissata negli ultimi undici mesi tra club e Nazionale, conditi da 30 reti
in 38 presenze. Numeri su numeri, gol su gol, titoli su titoli, tra poco però
si ricomincia. Nicolas ha voglia di continuare a stupire, la ristrutturazione è
appena partita, il ‘Castillo’ cileno può essere tutto, meno che diroccato.