Freuler: “Lazio o Bundes? Qui sono felice: Atalanta club modello”
Remo Freuler, centrocampista nerazzurro, ha parlato così del momento complicato dell’Atalanta, del suo futuro e di Gasperini: “Non un grande, ma un grandissimo: per i giovani è un maestro”
Un avvio di stagione complesso, in netta controtendenza con i risultati ottenuti al termine delle ultime due, brillanti annate, e una voglia di riscatto altrettanto crescente. “Siamo forti, zero dubbi, ma guardiamo in faccia la realtà: gli obiettivi sono cambiati. Iniziamo a vincere, poi eventualmente penseremo ad altro”. Remo Freuler ha le idee chiare sulla qualità della propria squadra, l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, costretta a dire addio all’Europa League dopo la sconfitta di Copenaghen ai rigori e partita con il freno a mano tirato nel primo scorcio di stagione: intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, il centrocampista nerazzurro ha parlato così della sua esperienza nel campionato di Serie A, soffermandosi a lungo sui problemi e sugli aspetti positivi del gruppo atalantino.
“Qui ho raggiunto la Nazionale e sono maturato come uomo e calciatore. Nell’Atalanta, come presenze, ho davanti solo Gomez, Masiello e Toloi. In campo e nello spogliatoio mi faccio sentire, ovviamente in modo costruttivo. Mi viene naturale, il ruolo da leader mi carica. I problemi dell’Atalanta? Ho rivisto tutte le partite, la prestazione non è quasi mai mancata. Giochiamo e si crea tanto, ma senza segnare. Ed è assurdo dire sia solo colpa delle punte: nel calcio moderno è sbagliato focalizzarsi sui singoli, in questo caso sugli attaccanti. Si deve parlare di fase offensiva”.
Per Freuler, il turning point in negativo per la squadra è da ricondurre ad un k.o. ben preciso: “La sconfitta nei preliminari di Europa League ha pesato soprattutto mentalmente. All’andata abbiamo creato l’impossibile, in Danimarca forse c’era troppa sicurezza di passare, ma ormai il verdetto del campo va accettato. Contro Cagliari e SPAL abbiamo giocato le uniche gare in cui siamo mancati, dalla ripresa di Milano è tornata la vera Atalanta. Lì una grande reazione, poi zero tiri concessi al Torino. Prova positiva anche a Firenze, idem con la Samp. Il gioco è dalla nostra parte, manca solo il gol”.
Eppure, non è la prima volta che l’Atalanta fatica nelle prime giornate: “Negli ultimi anni ci sono state partenze simili, a rilento, ma all’inizio qualche difficoltà può starci. Per nessuno è facile ripartire, noi ce l’abbiamo sempre fatta, inoltre cambiando parecchio. Questo è il segreto dell’Atalanta. Merito anche di Gasperini? Tra noi bel rapporto. Non parliamo di un grande, ma di un grandissimo allenatore. Lo confermano i risultati e il gioco che le sue squadre hanno sempre espresso. Lavoro straordinario a Bergamo, per i giovani è un maestro. Petkovic? E’ un ottimo, come lui: in Italia ha fatto benissimo con la Lazio. Entrambi, oltre ad avere grande esperienza, vogliono giocarsela sempre”.
Una delle garanzie atalantine restano i tanti giovani presenti in rosa: “Hanno ottime qualità e acquisiranno sempre più esperienza, anche in Nazionale, ma non dovranno mai mollare. La fame di “arrivare” fa la differenza. Se ci sarà bisogno di un consiglio o di una pacca sulla spalla, io per loro ci sarò sempre. Rientro post sosta? Il Chievo è partito con la penalizzazione, come noi hanno assoluto bisogno di punti. Poi occhio ai cambi di allenatore: tante incognite, non sappiamo quale avversario troveremo. E Ventura, dopo la Nazionale, vorrà ripartire convincendo. Parma e Bologna poi? Sulla carta siamo superiori a tutte, ma prima testa al Chievo. Sarebbe un grave errore pensare di aver già vinto. Saranno sfide toste, ma sono convinto che basti poco per svoltare. Un successo e possiamo sbloccarci definitivamente”.
Chiusura tra obiettivo Europa e futuro: “Siamo in fondo e dobbiamo tirarci fuori da questa situazione il prima possibile. Prima facciamo i punti, poi vedremo…Rinnovo? Ho un contratto fino al 2022, non c’è fretta. Ne stiamo parlando in totale tranquillità. Interesse per me tra Lazio e Germania? Ho sentito, ma qui sono felice. Zingonia è spettacolare e presto avremo lo stadio di proprietà, non ci manca nulla. Questo club è un modello per tutti, uno dei top in Italia“.