Format Serie B, Frattini: “CdS e Consiglio Federale, siamo alla fine…”
E’ passato oltre un mese e mezzo da quel 7 settembre, quando – dinanzi al Collegio di Garanzia del CONI – si sarebbe dovuta dirimere la questione relativa al format della Serie B e, per relationem, gli eventuali ripescaggi. Quattro giorni dopo la situazione si risolse con un nulla di fatto sostanziale: inammissibili i ricorsi sul format, improcedibili – di conseguenza – quelli relativi alle richieste di ripescaggio. Fece, però, senz’altro eco la posizione del presidente del Collegio, Franco Frattini, il quale – in una dichiarazione ufficiale facente parte del dispositivo della sentenza – rese noto il suo orientamento contrario (pochi giorni dopo, sempre ai nostri microfoni, disse ancor più esplicitamente… “La Serie B deve essere a 22 squadre”). Ma, messo in minoranza nel Collegio, si optò per l’orientamento di cui sopra.
Giunti alla fine di ottobre, tuttavia, la situazione – nella sua sostanza – non sembra essere molto mutata: tra rinvii, ricorsi e polemiche. E’ cambiata la governance in FIGC con Gabriele Gravina che ha convocato per martedì il Consiglio Federale, quale organo statutariamente deputato a decidere controversia siffatta, è intercorso un provvedimento cautelare del TAR con il quale viene esplicata l’illegittimità degli atti revisori dell’ex Commissario Straordinario. Ma, de facto, siamo poco più avanti del punto di partenza.
L’illustre Magistrato, presidente del Collegio di Garanzia del CONI e della sezione terza del Consiglio di Stato ha parlato di questa endemica situazione ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com: “Quello che avevo preannunciato, si è puntualmente verificato. Ma non perché io sia un profeta, bensì perché le regole del diritto sono chiare e categoriche. Se io lo scorso 7 settembre, all’inizio dei campionati dunque, avessi agito da solo avrei risolto la questione in altro modo, invece, nella logica di un Collegio si deve ovviamente seguire la maggioranza. Ma era fin troppo chiaro che perlomeno un principio di affidamento doveva essere riconosciuto alle società ricorrenti: cioè, mi scusi, a queste società fanno espletare tutti gli adempimenti necessari poi, ad un certo punto, dicono loro… ‘No, abbiamo scherzato: il ripescaggio non c’è più’. Situazione stante è stata ben presa in considerazione dal Tribunale Amministrativo Regionale sia pure con un’ordinanza appellabile dinanzi al Consiglio di Stato. E, poiché la questione è estremamente complessa e delicata, credo che il presidente Gravina sia stato molto saggio nel decidere di riunire il Consiglio Federale”.
Intanto, però, la Lega B, che continuerà regolarmente il suo campionato, ha deciso di ricorrere contro il provvedimento del TAR… “Il ricorso della Lega B è – a detta degli avvocati della stessa – procedibile anche senza quello della Federazione poiché la Lega stessa sostiene che l’integrità del campionato sia loro competenza esclusiva o che, quantomeno, in materia siffatta abbiano la possibilità di interloquire in maniera legittima. Poi non sta di certo a me dire quali siano le ragioni che inducano la Lega B a ‘resistere’ come sulla linea del Piave, lo spiegheranno in Consiglio Federale. Io, da esterno, dico che Gravina ha fatto benissimo a dare acquiescenza al provvedimento del TAR. Riguardo al fatto che la Serie B abbia deciso egualmente di scendere in campo essa ha il pieno diritto di poterlo fare dal momento che la pronuncia del TAR non è una sentenza passata in giudicato bensì un provvedimento cautelare, oltretutto impugnabile”.
Tuttavia il giorno chiave sarà martedì con il Consiglio Federale chiamato a prendere una decisione sul format, ma con ingenti obblighi risarcitori che – in un senso o nell’altro – a questo punto appaiono quale step pericolosamente dovuto… “La conclusione di tutto questo, infatti, è che se si fosse fatto come ritenevo il 7 settembre, oggi tutte queste problematiche non ci sarebbero. La valutazione che il Consiglio Federale dovrà fare verterà essenzialmente su un interrogativo, ‘è tecnicamente possibile, arrivati a questo punto, ripristinare il format a 22 anche giocando ogni tre giorni?’. Ma capisce che, in ogni caso, qualsiasi risposta si voglia dare emergerebbero azioni risarcitorie”.
Ma nell’eventualità si opti per un ripristino del format a 22 squadre, esiste una graduatoria dei ripescaggi? O meglio, è mai esistita? “Io sinceramente non l’ho vista e la questione per il Collegio di Garanzia, a quel punto, non era nemmeno rilevante dal momento che la materia del contendere su eventuali ripescaggi era cessata, avendo statuito che la Serie B fosse a 19 squadre. Vi erano i criteri di maggio 2018, in base ai quali Catania e Novara non erano considerate ripescabili, ma essendo stati impugnati con successo davanti al TFN (Tribunale Federale Nazionale) e alla CAF (Corte Federale d’Appello), quelli stessi erano stati di fatto annullati. E questo è chiaramente un altro problema rilevante, il Consiglio Federale non ha più una delibera relativa ai criteri immediatamente applicabile. Quindi le strade sono due qualora si decida per il ripristino del format a 22, ovviamente: o approntano nuovi criteri ergo una nuova graduatoria dei ripescaggi oppure si apre un altro contenzioso, quale delle cinque ha diritto? E, per relationem, quanti sono i posti disponibili? Perché, discorso a parte, la Virtus Entella – allo stato attuale – è di diritto riammissibile, anzi al momento deve proprio essere riammessa, dal momento che vanta una sentenza favorevole del Collegio di Garanzia, la quale – malgrado l’impugnazione della FIGC – non è sospesa né annullata ma semplicemente in attesa di una pronuncia del TAR. Quindi sarebbe 22 più l’Entella o 22 con l’Entella e due soli posti per i ripescaggi? E’ chiaro che ormai la situazione è estremamente ingarbugliata. Noi il 7 settembre avremmo deciso non solo il ripristino del format, ma anche quali squadre avrebbero avuto il diritto di essere ripescate”.
Una situazione così ingarbugliata da necessitare addirittura dell’intervento del governo… “E’ stato sicuramente un momento triste per la giustizia sportiva che, è evidente, si era incartata. Ora il nuovo regolamento prevede una Sezione speciale presso il Collegio di Garanzia, la quale si deve occupare soltanto del contenzioso relativo all’ammissione ai campionati, i cui componenti saranno sorteggiati e – soprattutto – le tempistiche saranno più celeri potendo contare su termini dimezzati a prescindere dalle istanze di parte”.
Tornando alla ‘famosa’ ordinanza del TAR con la quale viene rimesso in discussione il discorso del format della Serie B: essa non è una sentenza bensì un provvedimento cautelare. E, soprattutto, quale termine di udienza prevede marzo 2019 per una decisione che entri nel merito… “Le tempistiche fisiologiche del Tribunale Amministrativo sono queste, non è che può cancellare un’altra causa che è arrivata prima perché questa riguarda la Serie B. E poi quanto all’ordinanza, pur essendo cautelare, è comunque un atto decisorio. Il merito verrà discusso il 26 marzo 2019 è vero, ma oggi questa pronuncia ha pur effetti sostanziali verso le autorità competenti”.
Quindi tra pronuncia del Consiglio di Stato sul ricorso della Lega B e Consiglio Federale avremo finalmente un quadro definito? “Se il Consiglio di Stato conferma il provvedimento del TAR sarà molto difficile per FIGC e Lega B non darne ottemperanza. Poi è chiaro che la Lega B sta, rispettabilmente, portando avanti la sua strategia difensiva. Sta usando tutti i macigni giuridici, così come la FIGC fino a ieri, che il nostro ordinamento mette a disposizione affinché si arrivi ad una pronuncia definitiva il più tardi possibile, in maniera tale che poi sarebbe davvero impossibile procedere ad una eventuale revisione del format. Ma non c’è nulla di male in questo dal momento che le regole del diritto sono a disposizione dei privati e ovviamente di chi le sa usare. E’ una strategia difensiva, né più né meno di tutti coloro i quali affrontano un processo di qualsiasi natura”.
Martedì alle 11 sarà dunque il Consiglio Federale nel pieno dell’esplicazione dei suoi legittimi poteri a decidere definitivamente il format della B ed eventuali ripescaggi? “Vede, una delle ragioni per cui ero contrario a riconoscere la legittimità dei provvedimenti del Commissario Straordinario risiede proprio in questo interrogativo. Poteri del genere sono così invasivi che possono spettare solo ad un organo collegiale e, in ispecie, al Consiglio Federale. Quindi il Commissario non aveva e non poteva avere quei poteri! Martedì, quindi, penso proprio che il Consiglio Federale dovrà dire quale sarà il format della Serie B ed, eventualmente, tirare fuori una graduatoria dei ripescaggi”.