Foggia, Padalino: “Sognavo di tornare. Non voglio deludere la mia città”
L’allenatore, al suo terzo ritorno in rossonero, prova a dare la scossa: “Per la penalizzazione dobbiamo metterci una pietra sopra. Adesso dobbiamo pensare ad altro. Che emozione tornare qui”
Dopo una crisi durata 7 partite e il successivo esonero di Gianluca Grassadonia, il Foggia riparte e lo fa con Pasquale Padalino. Terzo ritorno in rossonero dopo le due parentesi da calciatore, dal 1988 al 1992 e nel 1994-1995, e quella da allenatore conclusasi quattro stagioni fa.
Dopo la nota ufficiale della società rossonera, il nuovo allenatore, alla sua prima esperienza in Serie B, è stato presentato assieme al suo staff in conferenza stampa. Con lui presente anche il direttore sportivo Luca Nember che ha aperto la conferenza stampa accogliendo il nuovo allenatore.
“Voglio fare un ringraziamento al mister Grassadonia e al suo staff che ha accettato la nostra sfida, nonostante la retrocessione in Serie C. Purtroppo non è andata come ci aspettavamo.
Ci siamo presi del tempo per valutare bene la scelta dell’allenatore e alla fine abbiamo deciso di affidare la squadra a Padalino. Pensiamo che sia la persona giusta e siamo convinti che ci possa dare quello che meritiamo. È un mister motivato, dal carattere forte. Lui gioca in casa ed è una sfida doppia, importante. Insieme al mister c’è il suo staff, Di Corcia, Fiore Paolo e Dibitonto Nicola.
Secondo me il mister è la persona che ci può dare una mano a trovare la strada smarrita e, a faccio a nome di tutti, gli faccio un grosso in bocca al lupo”.
A prendere la parola è stato poi lo stesso Padalino
“Parto subito con i ringraziamenti al ds Nember, alla famiglia Sannella e a Fares per questa opportunità che dal mio punto di vista non posso assolutamente sbagliare. Non ci rimetterei solo io ma anche la squadra della mia città, non voglio deludere i miei cittadini. Il mio sogno era quello di tornare qui, la mia emozione è un qualcosa che in questo momento faccio fatica a spiegare. Ringrazio anch’io Grassadonia, quando c’è un esonero è sempre un dispiacere ma adesso si volta pagina. C’è il desiderio di ritrovare quella strada smarrita attraverso un lavoro attento con la collaborazione di tutti.
Abbiamo un solo obiettivo: scalare questa classifica per ritrovare il sorriso. Io credo che chi intraprende un percorso così a Foggia non può far altro che ambire al massimo anche se al momento la realtà ci dice che siamo terzultimi. Non era facile quattro anni fa e non lo è oggi. Lo stimolo principale lo dà la storia di questa squadra e di questa città e io spero di non sentirmi lontano da casa. Per la penalizzazione dobbiamo metterci una pietra sopra. Adesso dobbiamo pensare ad altro".
Importanti saranno il capitano Agnelli e Loiacono: "Fondamentali per facilitare la mia conoscenza di quei calciatori che non conosco – ha continuato Padalino – Cristian non ha bisogno di essere elogiato da me, noi dobbiamo essere fieri di avere un Capitano come lui. Loiacono, invece, come ogni anno, parte sempre dalla panchina e poi si ritaglia il suo posto".
Chiosa anche sul modulo: "Questa squadra ha delle certezze e avendo poco tempo a disposizione in queste ultime tre partite ravvicinate, la soluzione è quella di lasciarla così con alcuni piccoli accorgimenti e magari un po’ di serenità in più. Foggia è una città esigente e qui c’è molta pressione. Io in questo momento ai ragazzi ho chiesto disponibilità: chi gestisce meglio la pressione deve aiutare chi non riesce. È un periodo di difficoltà che va superato. Con Pavone in panchina, che ringrazio, la reazione c’è stata. Il suo modulo lo condivido. Ma adesso dare tante nozioni non sarebbe la miglior idea, potrebbe creare confusione. In questo momento è fondamentale che si guardi al collettivo. È un campionato un po’ anomalo ma noi dobbiamo adattarci velocemente e recuperare quelle posizioni che ci competono. Dobbiamo cambiare le sorti di questa squadra".