Oltre i colori: Foggia e Cremonese, nel ricordo del tifoso scomparso
Poteva essere una serata di festa ma così non è stato. Il Foggia è tornato alla vittoria venerdì sera nel match contro la Cremonese, ma i sorrisi hanno presto lasciato spazio a un clima del tutto surreale: niente cori ma un silenzio assordante, gli striscioni pian piano tolti fino a spogliare completamente lo Zaccheria. Poi un applauso a riecheggiare tra gli spalti dopo aver appreso della morte di un tifoso della Cremonese, Federico Scazzoli, che stava raggiungendo Foggia in pullman. Un malore che ha fermato la vita del 43enne, imbianchino di Pizzighettone (Cremona), a pochi giorni dal suo compleanno.
Aveva appena passato Termoli, e dopo un viaggio lunghissimo, mancava davvero poco per raggiungere quello stadio dove avrebbero sostenuto la propria squadra. Ma in un attimo tutto è cambiato: il tifoso ha improvvisamente avuto un malore che ha costretto l’autista del pullman ad uscire a San Severo per raggiungere l’ospedale più vicino. A nulla però sono valsi i tentativi di rianimarlo e niente e nessuno ha potuto evitare il peggio. Scazzoli non ce l’ha fatta ed è morto poco dopo in ospedale.
Una volta arrivati a Foggia, i tifosi grigiorossi hanno così deciso di non entrare nel settore ospiti. Lo SLO del Foggia Calcio, Domenico Cataneo, avvertito dell’accaduto, si è messo a disposizione dei tifosi e successivamente ha avvisato gli esponenti del tifo organizzato della Curva Nord e della Curva Sud. Questi, scesi subito dalla curva, hanno abbracciato i tifosi della Cremonese, unendosi al loro dolore: un momento di cordoglio ed emozioni tra le due tifoserie, un qualcosa che non si è soliti vedere. Ma davanti la morte non esiste tifo, non esistono colori.
Così, mentre i tifosi ospiti hanno deciso di tornare in Lombardia, nello stadio, pian piano, è stato tolto ogni striscione, ogni bandiera, ogni musica e pubblicità che caratterizzano l’intervallo. Nella ripresa il silenzio più assoluto, in uno stadio come lo Zaccheria dove, per quei 90’, la parola “silenzio” è estranea a tutti. Un clima surreale in una serata d’inverno dove il freddo si è sentito più del solito, spezzato poi, solo da un applauso riecheggiato in tutto lo stadio, a seguito dell’annuncio dello speaker per informare gli spettatori presenti.
A fine partita una delegazione di tifosi rossoneri ha poi raggiunto San Severo per portare sostegno e viveri, accogliendo la famiglia del 43enne giunta in Puglia e rendendosi disponibili in ogni cosa, come farsi carico delle spese per il trasporto della salma, che poi non è stato possibile per questioni medico legali.
700 km per rincorrere una passione, interrotti improvvisamente nel modo peggiore. Il Foggia Calcio e l’U.S. Cremonese hanno poi espresso la propria vicinanza alla famiglia del tifoso e ai ragazzi della Curva.