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Focus Feralpisalò – Olli: “Io qui dalla seconda categoria! Mai un playout o una retrocessione. Serie B? Io ci credo…”

Novus di
Nuvolento (Brescia),
novus di
Feralpisalò.
Anno 2009,
un nuovo (appunto) inizio. La fusione tra Ac Feralpi Lonato e Ac Salò Valsabbia. Minimo comune denominatore: il leone. Vessillo, virtute anzi,
di una terra, un popolo. I
Leoni del Garda
partono
dalla Serie D con due obiettivi ben precisi: “Ottenere la promozione in C2 entro tre anni e
soprattutto acquisire credibilità nel panorama del calcio
professionistico”.
Riescono
in entrambi, ben prima del previsto. Perché qui c’è voglia di lottare, c’è
voglia di calcio. Si respira calcio in ogni dove, dal magazziniere al direttore
sportivo trasudano tutti la medesima passione. E quando ami davvero tanto una
cosa, alla fine la raggiungi.

Nuvolento – Si
allena qui la Feralpisalò. In un panorama di quelli unici, tra
la tranquillità delle dolci colline e un po’ più in là, il meraviglioso Lago di
Garda.
Salò quale punto d’incontro. Basta fare cinque (cinque!) passi sul
lungolago per immergersi in questa quiete incredibile. Non sorridere qui è
impossibile. Hai tutto quello di cui hai bisogno per essere felici: panismo,
serenità.
Ne sa
qualcosa l’esteta per antonomasia, il D’Annunzio, che ivi aveva ubicato
buona parte della sua irrequietudine.

Tra i primi ad arrivare al campo d’allenamento c’è il direttore sportivo, Eugenio Olli. Salodiano di nascita… e per amore! “Una delle più grandi fortune della mia vita è
quella di esser nato qui. Questa è una terra fantastica”.
Sorride lui, sorridono tutti:
giocatori, magazzinieri, team manager. Ognuno adempie minuziosamente e con soddisfazione i
propri compiti.
Il
sorriso di chi ama ciò che fa. “Io sono ottimista di
natura, il calcio-
racconta Olli ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com mi ha fatto avere una visione ancor più positiva
della vita perché sono riuscito a trasformare in lavoro quella che prima per me
era solo una grande passione. Ho fatto dalla seconda categoria alla Serie D con il
Salò.
Non ho mai
giocato un playout, non sono mai retrocesso, vivo qui. Come potrei pensare di
non essere felice?”.

Schietto, sincero. Una di quelle persone che ti infondono
tranquillità e simpatia… “Anche ai ragazzi,
soprattutto ai più giovani, dico sempre di non accontentarsi mai, di non
guardare mai indietro. Guardate a ciò che deve arrivare, non a quello che
avete fatto
”.
Verità
tautologica questa, in un mondo nel quale già domani l’oggi non conta più
nulla o quasi.
In
un mondo avvezzo all’hic
et nunc
e non alla nostalgia.
Guardiamo, dunque, al futuro. Una lettera, la seconda dell’alfabeto? “Ci credo sì, come c’ho sempre creduto nella mia
carriera. Ora siamo un attimino al di sotto di quelli che erano gli standard
che c’eravamo prefissati ad inizio anno, ma mancano ancora tre giornate e tutto
può succedere. I playoff, poi, sono un campionato a parte”.
Attualmente la Feralpisalò è all’ottavo posto nel girone B di Lega Pro
a quota 49 punti.

Quando parti, anzi riparti, da zero devi far due cose: porti
obiettivi (sempre) e non guardare mai indietro. E’ più facile compiacersi di
quanto fatto che andare a cercare il nuovo. Ma ciò sarebbe addirittura
incompatibile con l’etimologia del luogo nel quale vi allenate… “Esatto (ride). Dalla seconda categoria alla
Lega Pro, il calcio giocato è sempre la stessa cosa,
cambiano solo gli attori. Ma alla fine conta sempre la stessa cosa eh…Fare un
gol più degli altri! Io vivo di sport, ancora oggi vado a vedere partite della
seconda categoria o dei pulcini. Parlo di calcio ventiquattrore al giorno,
probabilmente anche mentre dormo, chiederò a mia moglie”.

Ambizione e valori, “perché lo sport, il
calcio di per sé è già un momento positivo, di aggregazione e socialità
”.
Fortemente impegnato nella
valorizzazione anche calcistica del territorio, insieme all’altrettanto ambizioso presidente Giuseppe
Pasini
, Olli non ha dubbi sugli obiettivi futuri: “Prima di tutto continuare ad investire sul settore giovanile,
che già oggi credo sia uno dei migliori della regione. E poi mantenere quella
credibilità nel mondo del calcio che passo dopo passo siamo riusciti ad
ottenere. E questa non è cosa da poco per un piccolo centro come Salò”.

Infine, qualche aneddoto. Le passeggiate in città, nella sua
città, le chiacchiere al bar con gli
amici di sempre
e
quella buona dose di ottimismo che non deve mai mancare… “Ricordo quando eravamo in Eccellenza, dissi ai
miei amici… ‘Se riusciamo ad andare in Serie D, poi smetto’. E invece sono ancora qua, a
mille all’ora ogni giorno come se fosse il primo. Che
poi, a livello di Feralpisalò, è stato già di per sé bellissimo…
”.
Nuovo salto indietro nel tempo, ah
i ricordi… Il tempo di andare in ritiro e tornare che eravamo
già in Serie C2
perché
avevamo acquisito il diritto di essere ripescati avendo vinto i playoff con il
Salò. Nella vita ci vuole anche un po’ di fortuna…”.

Il direttore Olli ci saluta, torna a vedere l’allenamento. Con
quel bel sole che risplende sulle colline di Nuvolento e irradia una luce un
po’ giallo e un po’ azzurra sul lago.
Illumina la via, traccia
il sentiero
verso
quell’obiettivo. Che, prima o poi, arriverà. Perché quando credi e investi su
una cosa, quando ci dedichi tutto te stesso alla fine, in qualche modo,
arriva…