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Florenzi: “Io malato di Playstation. Quella volta che andai in aeroporto col televisore in braccio…”

Sorrisi, simpatiche sfide e qualche aneddoto. Alessandro Florenzi, ospite ad “E poi c’è Cattelan”, show televisivo condotto dallo stesso Alessandro Cattelan, ha raccontato qualche aneddoto legato alla propria carriera, sia dei tempi dell’Under21 che del Crotone: “Adoro giocare alla Playstation tanto che, una volta, in Under21, alla vigilia dei play-off contro la Svezia, io ed il mio compagno di stanza di allora, Federico Viviani, ci accorgemmo che nessun televisore possedeva l’attacco per poter collegare la Play. Anzi… L’unico televisore a cui era possibile collegarla era quello nella stanza di Sacchi! Non ce la sentimmo di chiedergli il permesso di giocare in camera sua. Secondo la scaramanzia però, se non giocavamo alla Playstation, il giorno dopo avremmo perso, così chiedemmo all’addetto stampa della Nazionale di andare a compare un televisore. Arrivó in albergo con un 36 pollici! Alla fine giocammo ed il giorno dopo in partita abbiamo vinto 3-2 e ho fatto anche gol. Al ritorno mi presentai in aeroporto col televisore sottobraccio e, quando ci venne comunicato il ritardo di circa due ore del volo, mi sono messo a cercare una presa per collegare il televisore e, dopo che la trovai, ci mettemmo a giocare alla play anche lì”.

Una battuta anche sul gol da centrocampo contro il Barça: “Il gol contro il Barcellona? Istinto e… Culo. Ho avuto coraggio nel provarci. Il giorno dopo è stato bellissimo, perché al campo, durante la seduta di scarico, calciai un pallone dalla stessa posizione e non riuscii nemmeno ad arrivare all’area di rigore”. Infine, il Crotone, la prima esperienza del giocatore romano ‘tra i grandi’: “Siamo una famiglia di calciatori, mia mamma ha sempre avuto a che fare coi borsoni da calcio. A Crotone è stato un’esperienza che mi ha dato tantissimo. Ho sofferto solo un giorno, quando sia i miei genitori che la mia ragazza, che abitavano con me lì, mi lasciarono a casa da solo ed io a stare da solo non ero proprio abituato, così sono morto di paura, non riuscivo a dormire. A parte questo – ride – fu un anno fantastico”.