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Flavio Roma: “Ibra l’uomo giusto, sento ancora Maignan. Mbappe è illegale”

La nostra intervista all’ex portiere italiano che, ai microfoni di gianlucadimarzio.com, si è raccontato a cuore aperto

Spesso dal destino nascono grandi opportunità. Non è il claim di un nuovo kolossal cinematografico ma l’incipit della carriera di Flavio Roma, ex portiere classe 1974. Solarità immediata, ricordi infiniti tra lo scudetto Primavera alla Lazio, Foggia, Chievo e Piacenza tra le altre. Con quel filo (bianco)rosso che parla francese, con il Monaco, per tredici stagioni totali tra il 2001 e il 2014.

Roma: “Battere Real e Chelsea? Una favola. Mbappé? Illegale”

249 presenze, 94 clean sheets, un amore sincero tra grandi parate ed enorme personalità. Ma sul momento più bello nel Principato, Flavio Roma proprio non ha dubbi. “La Champions del 2004 fu una favola – ricorda a Gianlucadimarzio.com – volevamo giocarcela e invece arrivammo a battere il Real al ritorno dei quarti. Anche col Chelsea di Lampard e Terry fu soffertissima. La gente credeva fossimo lì per caso ma c’era grande qualità tra i vari Evra, Morientes e Adebayor”. 

Si emoziona ancora, l’ex portierone, al ricordo di quel gruppo unitissimo, soprattutto nei primi anni monegaschi. Le stagioni passano, i campioni, con la nuova proprietà, aumentano. Da Falcao a James Rodriguez. Ma la stella più luminosa arriva dalle giovanili. Mbappé? L’ho sfiorato, ne parlavano già tantissimo. Quando lasciai il club andai a vederlo un paio di volte ed era già illegale. Ha vinto un campionato da solo, sembrava giocasse contro i bambini. La sua superiorità faceva sorridere”.

 

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Da Berlusconi a Ibra: il Milan di Roma

L’altra tappa impressa nel cuore di Roma è senza dubbio quella al Milan, tre anni impreziositi dallo scudetto del 2011 e da una figura carismatica come Silvio Berlusconi. “Ci teneva tantissimo allo stile Milan: c’era prima il club e poi tutto il resto. Raccontava le sue storie, le sue idee di calcio e si rideva tutti insieme. Ho scoperto un uomo di cuore, sempre pronto a risolvere qualsiasi incomprensione, anche di persona insieme a Galliani. Milanello era una vera famiglia, in tutte le sue componenti e la squadra rappresentava il top del calcio italiano”.

 

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Beckham, Nesta, Pirlo, Pato: il Milan vissuto da Flavio era ricco di campioni. Ibra? Qualcuno ne parla in maniera negativa ma non sono d’accordo, vuole sempre stimolare il prossimo – aggiunge Roma – Rissa con Oniyewu? Un fulmine a ciel sereno: eravamo al campo esterno di Milanello, dopo le prime scaramucce passarono ai fatti abbracciandosi non certo in modo affettuoso. Non riuscimmo a dividerli neanche in dieci”.

 

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Sorride di gusto, l’ex portiere rossonero che però precisa. Per il futuro è l’uomo giusto, sta facendo esperienza ma conosce il club più di tutti avendo anche giocato con tanti ragazzi. È una persona intelligente, non il personaggio di cui si parla”. 

Ricordi speciali anche per Ronaldinho. “Appena arrivato gli ricordai i gol che mi fece contro, lo avvisai. Faceva gruppo, al di là dei soliti discorsi sulle feste. Prendeva in giro tutti: da Gattuso ai difensori, fino ai portieri, infatti scherzando gliele promettevamo (ride, ndr), però dava tutto in campo, con qualità assoluta. Parlavamo in francese, c’era un bel rapporto”.

 

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Nel 2022 l’avventura rossonera di Flavio Roma vive una seconda vita, stavolta da preparatore dei portieri. “Maignan? Esperienza bella umanamente e importante professionalmente. Mike abbina forza e potenza puntando molto sull’atmosfera della partita, è molto dedito al lavoro. Abbiamo trovato una bella intesa e ritengo si sia fatta una grande stagione nonostante l’infortunio un po’ difficile da gestire. Quando è possibile ci sentiamo ancora”.

 

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Riflessi, o gioco con i piedi: cosa guarda Flavio Roma in un portiere? “Ai nostri tempi il passaggio a noi era l’ultima soluzione. Mi rivedo un po’ in Di Gregorio, ma è più tecnico e simile a me Vicario. Tra passato e presente, sempre con grande umiltà.