Fiorentina, Tătărușanu: “Futuro? Ho un contratto fino al 2018 e qui sto bene”
“Il mio contratto scade nel 2018, ma a Firenze sto bene”: Ciprian Tătărușanu non ha nessuna intenzione di lasciare i viola. Nonostante l’arrivo a gennaio dell’ottimo Sportiello il portiere della Nazionale rumena ha conservato il posto da titolare e intende mantenerlo anche in futuro:
“Ho un contratto fino al 2018 e un agente bravo, Pietro Chiodi, che segue tutti noi romeni in Italia. Io sto bene a Firenze, è una città splendida, ho vissuto anche in centro, ma per i bambini era problematico. A me piace giocare, come a tutti. Mai pensato vado a fare il secondo”. Guai a chi dice che è timido: “Non è vero che parlo poco, è colpa degli addetti stampa. Ma credo che un portiere debba parlare con i fatti, più in campo che fuori. La gente vuole che Tatarusanu pari. Se andassi sempre in tv a fare battute e non parassi? I tifosi sono molto pretenziosi, sono uguali con tutti, non solo con me. A volte esagerano. Sportiello? Mai avuto paura di perdere il posto. Per l’allenatore sono numero uno”
Le caratteristiche giuste di un buon portiere: “Deve essere forte mentalmente e deve sapersi rialzare dopo un errore. Con Sousa gioco molto alto, e gioco il pallone anche 50 volte a partita. Con Montella era simile, ma lo giocavo di meno. Non ho paura se me la passano indietro in continuazione, vuol dire che il compagno è in difficoltà e io devo essere pronto. Chi stimo tra i colleghi? Buffon. Mi piacevano Van der Sar e Casillas. Oggi Donnarumma per come sta in porta alla sua età“. Tatarusanu, tipo tranquillo: “Non sono uno da discoteca che perde le notti. Vado a cena. Con Mutu ho giocato tre volte in Nazionale, ora lui fa il ds alla Dinamo, la rivale della Steaua. Avrò fatto 15 derby. Tifo Steaua da quando ero piccolo, abitavamo vicino allo stadio“.
Rapporti con gli altri rumeni del calcio italiano: “Con Radu non sono amico. Lui ha anche detto stop alla Nazionale. Chiriches sì, è mio amico: ha fatto una festa di nozze alla Loggia degli Etruschi a Fiesole. E io, una volta a settimana, vado ancora a mangiare lì. Il giovane Hagi è un fratellino. Viene spesso a casa da noi. Nazionale? Siamo indietro, colpa di tre partite all’inizio andate male. Ma possiamo ancora farcela“. Per la Fiorentina l’obiettivo Europa è ancora possibile? “Per me il miracolo è la Champions. Siamo lì. Sousa ci ha insegnato a non mollare mai. La differenza con lo scorso anno è che eravamo partiti più forte. Il più forte con cui ho giocato? Non ho dubbi: Giuseppe Rossi“.