Montella: “Chiesa confermatissimo, il futuro dipende da lui”
L’allenatore della Fiorentina e Rocco Commisso da New York: “Il presidente è energico e vulcanico: è una grande sfida, c’è entusiasmo da parte mia”
Ripartire insieme, dopo la conferma ufficiale arrivata dal club, nel nuovo corso di una Viola italo-americana, targato Rocco Commisso.
Vincenzo Montella resterà sulla panchina della Fiorentina anche nella prossima stagione: l'ex allenatore di Sampdoria e Milan tra le altre, in diretta da New York e ai microfoni di Sky Sport, ha voluto così esprimere la propria soddisfazione per il prosieguo della propria avventura sulla panchina viola, affiancato proprio dal neo proprietario della società rilevata dalle mani di Andrea e Diego Della Valle.
"Il presidente è coinvolgente, energico e vulcanico: solo lui poteva tenermi sveglio (dopo un lungo viaggio dal Bhutan a New York, ndr). È una grande sfida, c'è grande entusiasmo da parte mia, c'è un'energia nuova. Chiesa? Non ho parlato né con Federico né con Enrico, non credo avrei avuto le competenza fino a poco fa, sarebbe stata una telefonata sprecata (ride, ndr): sicuramente è un giocatore fortissimo, che si può e si deve completare ancora, ed è una fortuna per lui e per me che lo alleno. Il futuro dipende dalle aspirazioni del ragazzo, per me è confermatissimo".
Parola poi a Commisso, che ha voluto presentare a New York Montella e la nuova Fiorentina con un'immagine sui banner pubblicitari a Times Square: "La Fiorentina in borsa? Non credo che con la mia famiglia e con Mediacom la Fiorentina abbia bisogno di questo. Con Montella ci siamo baciati e abbracciati. Ho detto lui che dobbiamo sfamare la gente di Firenze, che ha tanta voglia di vincere qualcosa. Vincere? Un giorno alla volta si fanno le cose, avete visto quanto velocemente abbiamo chiuso con Pradé e Montella. Tra un mese vi darò un'altra risposta, tra un anno un'altra, ora lasciatemi lavorare".
"Il ruolo di Batistuta in società? Niente è stato deciso, quando succederà qualcosa ve lo dirò. Chiesa? Non ho parlato né con Federico né con Enrico, Montella forse sa più di me…" conclude Commisso.