Fiorentina, ti ricordi Anderson? Adesso non gioca più
Dal gol in finale di Champions con il Manchester United ai 6 mesi con la Fiorentina nel 2013-2014. Adesso il brasiliano Anderson ha deciso di dire addio al calcio
Champions League, Coppa America, Premier League, Pallone d'Oro Under 17. Dalle stelle al "ritiro" a 31 anni. È stata questa la parabola discendente di Anderson, centrocampista brasiliano classe '88. I più attenti lo ricorderanno per una fugace esperienza con la maglia della Fiorentina, sei mesi nella stagione 2013-2014 in prestito dal Manchester United. Appena 8 presenze fra campionato e Coppa Italia, che non convinsero Vincenzo Montella. Il giocatore, infatti, non fu riscattato e tornò in Inghilterra.
Con la maglia dei Red Devils Anderson ha vissuto le sue stagioni migliori. Stregò Sir Alex Ferguson nel 2007, ad appena 19 anni, in un'amichevole estiva con la maglia del Porto. Il giocatore era alla sua prima esperienza in Europa: tutti in Brasile lo consideravano un craque pronto a esplodere. Il club inglese dovette sborsare 30 milioni di sterline per acquistare il suo cartellino. Cristiano Ronaldo, Evra, Rio Ferdinand, Scholes, Tevez. I talenti in suqadra non si contavano. Anderson si mise subito in mostra e Ferguson lo mandò in campo negli ultimi minuti della finale di Champions League contro il Chelsea. Tempi supplementari, a pochi secondi dai rigori. L'allenatore voleva che il brasiliano si presentasse sul dischetto. Detto, fatto. Anderson realizzò il suo penalty e il Manchester si prese la coppa.
Rimase in Inghilterra fino al 2015, collezionando 181 presenze. Gli infortuni però non gli diedero pace, tenendolo spesso lontano dal campo. Così Anderson scelse di tornare in Brasile, prima con l'Internacional e poi con il Coritiba. Altre due esperienze poco felici. Nel 2018 il passaggio all'Adana Demirspor, seconda serie turca. Oggi l'annuncio del presidente del club: "Anderson ha deciso di lasciare il calcio e ha accettato la decurtazione del suo ingaggio da 600 mila euro a 200 mila euro. Continuerà a lavorare per noi e credo che sarà molto utile nelle relazioni esterne". Il talento mostrato da giovane e il gol in finale di Champions League non gli sono bastati. I continui infortuni l'hanno condizionato. Il calcio dà, il calcio toglie. A 31 anni Anderson dice addio.