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Commisso: “Senza nuovo stadio la Fiorentina vivacchia”. E presenta i benefici

Lo aveva programmato da tempo un incontro come quello di oggi. Rocco Commisso è a Firenze da una decina di giorni e ci resterà ancora a lungo. L'agenda d'altronde è piena, dal campo al mercato, passando per il nuovo stadio: "Il Franchi? Voglio distruggerlo e rifarlo da capo", aveva detto nelle ultime ore dopo l'incontro con il Sindaco Dario Nardella. Concetto più o meno ribadito nella conferenza tenuta oggi al Franchi. Come tema lo studio dell'impatto economico in caso di costruzione del nuovo impianto, vero e più importante obiettivo nella testa del presidente americano.

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"Il Manchester City, che era grande quanto la Fiorentina, oggi conta 611 milioni di ricavi. La Juventus è passata da 200 milioni a 460", le parole del patron della Fiorentina. Un nuovo impianto per aumentare il fatturato dunque. Nei programmi del club viola c'è un progetto dal costo di 250 milioni di euro che potrebbe essere realizzato in due anni e mezzo. Uno stadio da 42.000 posti con attorno 50.000 mq di commerciale e attrattive che permetterebbero alla nuova struttura di continuare a vivere sette giorni su sette.

La Fiorentina adesso ha un fatturato pari a 93 milioni che, con il nuovo stadio, potrebbe alzarsi fino a 225: "Con i miei soldi si fa quello che voglio io – ruggisce Commisso – abbiamo realizzato questo progetto di due mesi, così che la città capisca che ci sono costi e benefici. Circa dieci anni fa i ricavi dei top 20 club europei erano in media di 107 milioni l’anno, e quelli della Fiorentina 101. Loro oggi viaggiano ad una media di 464 milioni, mentre noi siamo andati addirittura indietro".

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Commisso vuole fare sul serio con la Fiorentina, lo ha sempre detto: "Ma se non mi fanno fare lo stadio, questo club vivacchia – sottolinea – e io non sono venuto qui per fare questo. Tutti questi problemi e tutti questi stop che vengono fuori mi stanno innervosendo molto. La Soprintendenza valuta il Franchi come un monumento? Capisco, ma pensiamoci ragazzi. Lavora la gente qua? C’è disoccupazione? Le persone come trovano lavoro?".

Il rischio è che Commisso, davanti ad ulteriori frenate, possa perdere l'entusiasmo iniziale: "Se non oggi forse domani… – conferma – questo è il rischio che si sta prendendo qualcuno. Io ho 70 anni, le cose vanno fatte velocemente. Finché sarò ancora vivo, vorrò lasciare qualcosa di bello e che rimanga. Rocco ha l’intenzione di fare una cosa bella che rimanga a Firenze. Le cose vecchie si possono conservare, e infatti nel progetto che voglio fare rimangono alcune cose, ma noi vogliamo uno stadio moderno, in cui nessuno si deve preoccupare di bagnarsi quando va sugli spalti". La "battaglia" continua. Rocco vuole uno stadio nuovo.

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