Fiorentina, Chiesa rinnova fino al 2022, nuova bandiera o pericoloso déjà vu?
Federico Chiesa e la Fiorentina hanno di deciso di prolungare la loro unione fino al 2022, l’annuncio questa mattina dopo tante, troppe, voci. Per il ragazzo 1 milione e 400 mila euro di parte fissa con con i vari bonus potranno arrivare facilmente a circa 2 milioni di euro all’anno, per la Fiorentina la certezza di avere in mano un patrimonio del calcio italiano. Da quello che abbiamo raccolto, infatti, sembra che questa volta la società viola non abbia voluto inserire nessuna clausola rescissoria, il modo eventualmente per far partire una ricca asta nel caso si decidesse di vendere il giocatore.
Un rinnovo voluto fortemente da entrambe le parti. Federico Chiesa per cullare ancora quel sogno di poter diventare la nuova bandiera di Firenze e per ringraziare una società che dai pulcini lo ha portato in serie A. La Fiorentina per tutelarsi sotto ogni punto di vista dopo i tanti corteggiamenti, e forse anche qualcosa di più, ricevuti da Chiesa figlio e Chiesa padre. Il Napoli, tramite il suo presidente, non ha mai nascosto il suo interesse per il numero 25 viola, questa settimana tanto si è parlato del Paris Saint Germain senza dimenticare che anche Roberto Mancini è un grande estimatore di Chiesa.
Ora la domanda è proprio questa, un rinnovo di tutela o un rinnovo per riaccendere Firenze e regalargli una nuova vera bandiera? Chiesa ha tutto per essere il faro della città e della squadra. E’ nato a Genova, è vero, ma dopo pochissimo tempo la famiglia si è trasferita nel capoluogo toscano. Ama Firenze e la Fiorentina, non ha mai nascosto di sognare una carriera alla Totti. Ha cominciato a tirare i primi calci ad un pallone nelle giovanili della Settignanese, squadra di Settignano, sulle colline di Firenze. A dieci anni la Fiorentina dove subito fa vedere di avere qualcosa in più per poi consacrarsi prima negli Allievi Nazionali e poi in Primavera. Il resto è storia recente.
Dall’altra parte, però, Firenze ricorda ancora la delusione Bernardeschi. Stesso pedigree di Chiesa, anche lui toscano, cresciuto nelle giovanili viola e talento da vendere. La città lo aveva scelto come nuovo Antognoni, Berna si era preso anche il 10. Altra assonanza, stesso tira e molla sul rinnovo, settimane di ottimismo si alternavano a giorni di preoccupazione. Poi la firma che sembrava chiudere tutto, addirittura una sciarpa bianconera rifiutata. Il quadro era perfetto ma in estate la cessione proprio alla Juventus.
Un déjà vu che Firenze non vuole rivivere. I fiorentini hanno paura di rivedere quanto successo la scorsa estate. Della Valle insieme alla società, questa volta, hanno la possibilità di cambiare la storia.