Fiorentina, Chiesa: “Juventus? Firenze ci chiede la vittoria e faremo di tutto per accontentarla”
A caccia del primo gol in serie A, Federico Chiesa ci proverà anche contro la Juventus. Fu proprio lo “Stadium” di Torino il “teatro dei sogni” di Chiesa Junior, che trovò il debutto assoluto in serie nella gara d’andata, alla prima di campionato. Chiedere il bis a se stesso e al destino non è poi così azzardato:
“Il 20 agosto 2016 ho debuttato in A da titolare allo Stadium contro la Juventus e da quel giorno è cambiata la mia vita” – si legge nelle pagine di Tuttosport – “A parte il risultato, rimarrà un giorno indimenticabile. Non mi aspettavo proprio di giocare. Gente come Dani Alves l’avevo acquistata per il gioco Fifa alla Playstation e me lo trovavo di fronte in una partita vera. E Chiellini a fine gara mi regalò la maglia. Lui però non volle la mia: ‘Conservala tu perché è quella del debutto ‘. Me la sono tenuta stretta. Battere la Juventus? Non è facile, però quest’anno alcune squadre ci sono riuscite. Come il Genoa: è sceso in campo come fosse la Juve, con la stessa cattiveria agonistica. Ecco, anche domani dobbiamo fare altrettanto. Il pareggio sarebbe un buon risultato, ma tutta Firenze ci chiede la vittoria e io e i miei compagni faremo di tutto per accontentarla”.
Primi mesi da grande per Chiesa junior: “Fino a pochi mesi fa mi confrontavo con i ragazzi della mia età, ora con uomini e campioni. All’inizio mi sentivo come in un deserto, ora mi sto abituando. Ringrazio Sousa, maestro di vita oltreché di calcio. Io mi prendo il 30% dei meriti, ma il 70% è suo: mi ha dato fiducia rischiando, io cerco di farmi trovare sempre pronto. Momento più esaltante? Il debutto in A e il gol in Europa League a Baku, il primo da professionista: ora voglio segnare anche in campionato. Segnare domani sarebbe un sogno: battere Buffon che è ancora il numero uno del mondo sarebbe il massimo. Gigi e mio padre sono amici, hanno giocato assieme a Parma: lui veniva spesso a casa nostra. Papà ha segnato otto reti alla Juventus, sono tante. Mi ha detto che mi considererà un giocatore di serie A solo dopo le 300 presenze. Essere figlio di un grande ex giocatore mi è stato d’aiuto perché mio padre mi ha dato tanti consigli che mi hanno fatto crescere come giocatore e come uomo”.
In A ci sono tanti altri giovani che si stanno mettendo in mostra. A Federico, che giura amore eterno alla Fiorentina, non sono passati inosservati: “Anzitutto mi piace Bernardeschi, un talento eccezionale con cui ho la fortuna di giocare. Poi Rugani, Locatelli e Donnarumma, che continuando così può arrivare a superare Buffon. Inoltre Barella del Cagliari. Idolo? Da piccolo ammiravo Kakà per le giocate devastanti e Paolo Maldini che da bandiera del Milan ha vinto tutto. Oggi ammiro Di Maria, emblema del calcio moderno: qualità e resistenza. Juventus? Mi piace Marchisio è il simbolo perché è un prodotto del vivaio dei bianconeri. Firmerei subito per diventare il Marchisio della Fiorentina, insieme o dopo Bernardeschi. E magari, un domani, anche capitano dei viola. Con il mercato cinese non è facile resistere a certe offerte, ma ci sono giocatori che vivono ancora il calcio come passione e amano legarsi per sempre a una maglia e io sono tra questi. A me piacerebbe legare tutta la mia vita alla Fiorentina”.