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Finalmente Gabi-gol: la prima gioia di una nuova storia (nerazzurra) tutta da scrivere

Ora sì, finalmente, eccolo: Gabi-gol. Era destino che dovesse accadere oggi, contro il Bologna, per voltare pagina e provare a iniziare un nuovo capitolo tinto di nerazzurro, dopo mesi continuamente sospesi fra attesa e critiche, fra paragoni troppo scomodi e le ilarità sulle sue qualità ancora inespresse. Perché contro i rossoblù, ormai un girone fa, ha avuto la sua prima occasione in Serie A, il 25 settembre. Frank de Boer in panchina, sedici minuti appena per lui. Un’altra Inter, un’altra era. San Siro avvolto dalla curiosità di sapere chi realmente fosse del talento che si diceva essere illuminante. Un paio di colpi niente male, poco altro. L’ambiente nerazzurro disposto ad aspettarlo, convinto di avere per le mani un diamante prezioso, da custodire gelosamente. Da lì, però, Gabriel Barbosa, il campo, lo ha visto decisamente poco. Un minuto scarso contro il Sassuolo, il tempo di prendersi un cartellino giallo e qualche risata beffarda. Un ambientamento difficile con il calcio italiano: qualità sì, ma…: “Deve adattarsi”. All’Italia, al suo modo di intendere il calcio, la sua cultura, gli allenamenti. La presentazione estiva in grande stile e l’etichetta di nuovo Ronaldo sembravano quasi uno scherzo del destino.

Tre giorni dopo, altri 4′ minuti con la Lazio a San Siro, poi l’esordio da titolare in Coppa Italia. Indovinate contro il chi? Il Bologna. 72 minuti con qualche breve lampo e tanta voglia di mettersi in mostra. Con Pescara ed Empoli altri 30′ in campo in Serie A, per un totale di 50. Pochi. Ma che gli sono serviti a capire meglio come poter diventare, a poco a poco, una soluzione per Pioli. Fino a oggi.

Bologna-Inter, un girone dopo. Partita bloccata, i nerazzurri faticano. A poco più di un quarto d’ora dalla fine, l’allenatore decide di puntare su di lui (e su Banega). Poco dopo, l’argentino ispira, D’Ambrosio mette al centro e ed eccolo lì, Gabriel, pronto a liberarsi in una partita fondamentale nella corsa alla Champions League della squadra. Proprio contro il Bologna, contro cui aveva assaggiato per la prima volta il campo con la maglia nerazzurra addosso, contro cui aveva esordito da titolare, in Coppa Italia. E, tralasciando ogni blasfemia, contro cui proprio Ronaldo aveva segnato il primo gol con l’Inter, in un incontro del Dall’Ara di quasi 20 anni fa. Paragoni che al momento non reggono, ovviamente. Il Fenomeno è ancora un ricordo vivo nella mente e nel cuore di tutti gli interisti. Almeno, però, Gabriel Barbosa si è scrollato dalle spalle il peso di questi mesi passati a rincorrere fiducia e continuità. La sua storia in nerazzurro è ancora tutta da scrivere, tante ancora le salite da affrontare in futuro, in attesa di ritagliarsi uno spazio sempre più importante. Primo capitolo, si (ri)comincia.

Era destino che accadesse oggi, per mettere l’accento su un nuovo inizio e spegnere qualche sorriso beffardo. I tifosi e l’Inter ci sperano, Pioli si sfrega le mani, pronto a dare sempre più luce e a raccogliere frutti e a dare definitivamente luce a un altro talento, come fatto per Kondogbia. Ora sì, finalmente, eccolo: Gabi-gol.