FIFA, il report sul calciomercato internazionale del 2022
Il trasferimento di De Ligt, le spese della Serie A e del Napoli, i trasferimenti internazionali: i principali dati relativi al report della FIFA sul calciomercato del 2022
I rapidi cambiamenti dell’economia globale continuano ad avere un impatto considerevole sul calcio mondiale, in particolare nell’ambito del calciomercato. Oltre alle conseguenze dovute alla pandemia di Covid-19, il marketing calcistico – parallelamente agli altri ambiti – ha subito notevoli influenze dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. È questo il punto di partenza del report pubblicato dalla FIFA sui movimenti del calciomercato internazionale del 2022, che gravitano attorno a tre macro-temi: calcio professionistico maschile, femminile e amatoriale.
FIFA, il report sul calcio professionistico maschile
Nonostante il rilevante impatto del Covid-19 e della guerra in Ucraina sull’economia calcistica, nel 2022 i movimenti internazionali dei giocatori non sono solo tornati al livello pre-pandemico, ma lo hanno addirittura superato del 10%, raggiungendo il record storico di 20.209 trasferimenti, che hanno coinvolto ben 4.770 club.
L’incremento del 2022 è il più significativo della storia, pari al 11.6% rispetto al 2021. La stragrande maggioranza dei trasferimenti (85.9%), però, non ha incluso il pagamento dei cartellini, limitandosi quindi a scambi, acquisti a parametro zero o di giocatori svincolati – quest’ultima tipologia di ingaggi è stata la più comune, con ben 13.187 calciatori coinvolti. Restano fuori da questa sfera 2.843 trasferimenti onerosi – anche in questo caso una cifra record nella storia del calciomercato – di cui il 54% comprende giocatori dai 18 ai 23 anni. Le spese totali equivalgono a 6.5 miliardi di dollari, un dato nettamente più considerevole rispetto al 2021 (4.86 mld) e inferiore solo al 2018 (6.94 mld) e al 2019 (7.35 mld).
I 10 trasferimenti più onerosi del 2022 e il coinvolgimento dell’Italia
Nella top 10 degli acquisti più costosi del 2022 rientrano i trasferimenti di giocatori come Tchouaméni, Isak e Haaland. Il Manchester United, il Barcellona e il Liverpool figurano ben due volte a testa nella classifica dei primi 10 acquisti, rispettivamente per i trasferimenti di Antony e Casemiro; Raphinha e Ferran Torres; Luis Diaz e Darwin Nuñez. L’unico club di Serie A coinvolto è la Juventus, per l’operazione in uscita che ha portato De Ligt a trasferirsi al Bayern Monaco.
Tra i 6 migliori campionati europei – Primeira Liga inclusa -, inoltre, quello italiano è all’ultimo posto per numero di calciatori acquistati (460). Per la prima volta, è il Portogallo a dominare questa classifica, con 901 trasferimenti in entrata. Seguono la Liga spagnola (633), la Premier League (607), la Bundesliga (507) e la Ligue 1 (504). Tuttavia, la Serie A ha guadagnato più della Premier League dalle cessioni dei giocatori all’estero (673.3 mln di euro), classificandosi al terzo posto in Europa dopo il massimo campionato francese (740.3 mln di euro) e tedesco (639.3 mln di euro). Il campionato inglese è di gran lunga il più incisivo sul calciomercato internazionale, con una spesa pari a quasi 2.2 mld di euro, più di 1 miliardo e mezzo rispetto alla Serie A (673.3 milioni), al secondo posto.
Tra le prime 20 squadre appartenenti alla UEFA per spese sui cartellini nei trasferimenti c’è solo il Napoli a rappresentare l’Italia: il club di De Laurentiis si posiziona al 17esimo posto, sopra il Marsiglia, il Monaco e il Borussia Dortmund. In prima posizione c’è invece il Manchester United, seguito da Barcellona e Liverpool.