Ferencváros, Siger: Bonaventura? Ha tanta qualità. Stankovic è metà italiano”
Dalla sfida contro la Fiorentina alla gestione di Dejan Stankovic: l’intervista a David Siger, pilastro del Ferencvaros
Ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com è intervenuto in esclusiva David Siger, pilastro del Ferencvaros ed ex nazionale ungherese. Il club di Budapest, allenato da Dejan Stankovic, è nello stesso girone di Conference League di Fiorentina, Genk e Cukaricki.
Ferencvaros, Siger: “Decisive le sfide con Fiorentina e Genk per la qualificazione”
Siger ha cominciato parlando del girone di Conference League. Tre squadre a cinque punti, con Fiorentina e Genk da affrontare in casa al ritorno. Un vantaggio per la squadra ungherese. “Sì, è un vantaggio. E poi questi due pareggi (contro Fiorentina e Genk n.d.r) per noi sono ottimi risultati perché giocavamo in trasferta. Spero che come minimo potremo ripeterci quando affronteremo queste due squadre a Budapest. Contro il Cukaricki siamo costretti a prenderci i tre punti anche per la qualificazione saranno decisive le gare con Fiorentina e Genk.”
Siger: “Bonaventura? Ha tanta qualità”
David Siger ha proseguito parlando del giocatore dei viola che lo ha impressionato di più nel pareggio dell’andata dei gironi di Conference: “Dico Bonaventura perché è stato il mio rivale diretto in campo. Jack è un giocatore con tanta qualità, furbizia e autostima in abbondanza. Poi ha esperienza e il suo tocco di palla è fantastico. Però la Fiorentina ha altri giocatori di talento, soprattutto sulla fascia, gente che sa tagliare dentro al campo. La Fiorentina e il Genk sono di un altro livello rispetto alle squadre che affrontiamo settimanalmente in campionato.”
“Stankovic è appassionato di tattica”
Infine, David Siger ha concluso parlando di Dejan Stankovic, allenatore del Ferencvaros: “Dejan è metà serbo, metà italiano. È un allenatore molto intenso e appassionato di tattica. A noi vuole trasmettere tutte le sue conoscenze ma non è facile perché non c’è abbastanza tempo. Poi per lui è tutto più facile perché da calciatore giocò ai massimi livelli. A volte dovrebbe accettare che noi non abbiamo il suo talento. Ma nonostante ciò, diamo tutto quello che abbiamo per provare ad ottenere il miglior risultato possibile.”
A cura di Alessandro Schiavone