Lecce, Falcone: “Per me sarebbe un sogno giocare alla Roma”
Dopo la sconfitta in rimonta rimediata all’Olimpico, il portiere del Lecce non ha nascosto il suo desiderio di giocare alla Roma in futuro
Finisce 2-1 il match fra Roma e Lecce, andato in scena allo stadio Olimpico e valevole per l’11ª giornata di Serie A. Nonostante la sconfitta dei suoi, fra i migliori dell’incontro rientra sicuramente Wladimiro Falcone, portiere del Lecce che in più di un’occasione si è distinto con interventi decisivi e non facili, tra cui il rigore parato a Lukaku. Dopo aver ricevuto i complimenti di José Mourinho, l’estremo difensore ha parlato sia in un’intervista a DAZN sia in conferenza stampa, esprimendo la sua volontà di giocare alla Roma.
Roma-Lecce, l’intervista post partita di Falcone
Sui complimenti di Mourinho: “È una piccola consolazione, poi detto da Mourinho fa doppiamente piacere ed è un onore. Però siamo rammaricati, soprattutto per i nostri tifosi che ci sono venuti a vedere in tanti, in trasferta. Fino a 4 minuti dalla fine stavamo in vantaggio, poi perdere così fa sempre male. Però ci teniamo quello che di buono abbiamo fatto in questa partita e pensiamo subito alla prossima”.
Qual è il segreto per parare i rigori? “Non ci sono segreti, è naturale. I preparatori dei portieri ci mandano i video, comunque sia li studiamo, però poi è la scelta del campo quella che determina. Nel momento in cui ha fischiato il rigore dentro di me ero sicuro che lo aprisse, mi è anche andata bene perché ho scelto il lato giusto, quindi sono contento di aver parato il primo rigore a Lukaku. È anche tra virgolette un piccolo record, quindi sono contento di averlo fatto”.
Cos’è mancato negli ultimi minuti? “C’è mancato questo, anche perché negli ultimi minuti la palla deve sparire, invece purtroppo abbiamo dato modo alla Roma di mettere cross e di poterci far male. Poi è naturale, c’è anche la bravura dei giocatori. Zalewski ha messo un grandissimo cross, Azmoun ha fatto un grandissimo colpo di testa, l’ha messa lì dove era praticamente imparabile. Noi sicuramente dobbiamo fare meglio, non dobbiamo concedere gli ultimi minuti palleggio soprattutto alla Roma, che gioca in caso con uno stadio che penso era il dodicesimo uomo in campo. Non dovevamo dar modo a loro di poterla riaprire, poi sul secondo gol forse siamo stati ancora un po’ inesperti. Dopo il primo gol preso a quel punto doveva finire in pareggio, invece abbiamo dato loro modo di crederci e con questi giocatori ci hanno fatto male”.
Le parole di Falcone in conferenza stampa
Il portiere è poi intervenuto anche nella consueta conferenza stampa post partita: “C’è tanto rammarico, stavamo raggiungendo il sogno di vincere qui. Ci deve servire di esperienza, perdere così agli ultimi minuti non può essere. Siamo pronti a ripartire per la gara di sabato”.
Ancora sul rigore parato: “Per me è un onore essere il primo portiere a parare un rigore in Serie A a Lukaku, poi farlo qui a Roma è stato un onore. Lo avevo studiato, devi scegliere un angolo. Veniva da tanti rigori segnati, ho seguito l’istinto e mi è andata bene. La seconda parata è stata istintiva, ha tirato sulla figura, poteva passare sotto le gambe ma ho parato”.
Una sconfitta in rimonta che ha pesato molto sul morale della squadra: “C’è delusione, ho visto gente con la faccia giù nello spogliatoio. Dobbiamo ripartire da domani, siamo consapevoli di aver fatto una grandissima gara. Dobbiamo tenerci stretto questi 92’ e ripartire per raggiungere il nostro obiettivo”.
Dopodiché Falcone ha espresso il suo desiderio di giocare alla Roma in futuro: “L’ambizione di giocare nei top club c’è sempre, poi non ho mai nascosto che sono un tifoso della Roma e per me sarebbe un sogno giocare qui. Non si smette mai di sognare, se dovrà esserci l’occasione dovrò farmi trovare pronto. Ora penso al Lecce, ho 5 anni di contratto”.
Infine il portiere ha riferito cosa si è detto con Mourinho al termine del match: “Stavo salutando i giocatori della Roma, poi mi ha cercato Mourinho e mi ha preso dicendomi che avevo rotto le scatole perché paro sempre tutto (ride, ndr). Scherzando mi ha detto altre cose, ma è un piacere sentire queste parole da lui”.