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Fabio Grosso, l’eroe Mondiale: 40 anni da Berlino a Bari, gli auguri degli ex compagni di squadra

Quando l’eroe di due generazioni, che legano a lui la vittoria dei Mondiali 2006 da parte dell’Italia, festeggia i suoi primi 40 anni, ci sentiamo tutti un po’ più vecchi. E fargli i migliori auguri vien quasi naturale. Già, perché il volto sorridente, festante, quasi incredulo di Fabio Grosso dopo quel 2-0 alla Germania e il calcio di rigore vincente sferrato alle spalle di Barthez resterà per sempre impresso nei nostri cuori: indimenticabile, come il primo giorno di scuola, il primo bacio, la prima vacanza da soli, come il calcio di rigore conquistato contro l’Australia il 26 giugno 2006, quando l’Italia sembrava rischiare una clamorosa eliminazione. Fabio Grosso, nato a Roma e cresciuto a Pescara, ha rappresentato sempre l’antidivo per eccellenza: mai una parola di troppo, mai una copertina fuori posto, in un’epoca nella quale i social e i selfie erano poco più di un’idea. Oggi festeggia un traguardo importante, e lo fa da allenatore del Bari. Primo in classifica, alla prima esperienza da allenatore tra i professionisti, dopo aver guidato per tre stagioni la Primavera della Juventus: a Torino aveva dato l’addio al calcio giocato, dopo che i Mondiali 2006 gli avevano aperto le porte dell’Inter e successivamente quelle del Lione. Gli amici e gli estimatori di Grosso in panchina e del Fabio uomo sono però sparsi per tutta Italia, sotto forma di ex compagni di squadra.

Alla competizione in Germania, che ha inevitabilmente cambiato la sua storia personale, quella della rosa guidata in panchina da Marcello Lippi e del calcio italiano, Grosso ci arrivò dopo due stagioni in ascesa a Palermo: a completare la difesa rosanero all’epoca, con Andrea Barzagli –amico fuori dal campo e uno dei primi a scrivergli per augurargli buon compleanno, come Simone Barone- c’erano anche Cristian Zaccardo, Giuseppe Biava e Cristian Terlizzi, intercettati da gianlucadimarzio.com. “Ho sempre pensato che sarebbe diventato un ottimo allenatore, ne aveva tutte le qualità sin da quando giocava –sorride Terlizzi, che a 38 anni gioca ancora in serie D, nel Paceco- pacato, riflessivo, sereno: ci somigliavamo, anche se lui era chiaramente più forte. Leve lunghe e mancino educato. Però ho fatto qualche gol in più (ride, ndr): a Fabio faccio i miei migliori auguri, ha davanti una grande carriera e lo merita”. C’è chi con Grosso ha condiviso i colori di club e Nazionale: Zaccardo, altro campione del mondo 2006, lo ricorda bene: “Grande Fabietto, tantissimi auguri di buon compleanno per i tuoi 40 anni. Ricordo tantissime risate in tua compagnia nelle tante vecchie cene a Palermo e Mondello: stiamo diventando vecchi, ti abbraccio” ci scrive da Malta, dove difende i colori dell’Hamrun Spartans.In panchina, Grosso ha conservato la pacatezza e l’equilibrio, come successo oggi davanti alle telecamere quando qualcuno gli chiedeva di come vivesse questo compleanno:“Ringrazio tutti per gli auguri, ho avuto la fortuna di percorrere tutte le categorie, anche se molti mi ricordano per la ciliegina sulla torta. In questi anni ho vissuto tante gioie ma anche tante delusioni”.

Umiltà, testa bassa e lavorare. Come nei primi tempi a Chieti, che Mauro Milanese, ex compagno di squadra di Grosso a Perugia e oggi amministratore unico della Triestina, ricorda: “Fabio merita i migliori auguri, è un amico nonché un ottimo ragazzo. Ha ottenuto tutto dal tempo di Perugia quando è arrivato in serie A dal Chieti perché se lo è sempre meritato e sudato”. Non è l’unico ad allenare tra gli ex Palermo, Grosso: in panchina in B ha incrociato e superato due settimane fa a Novara il suo ex capitano Eugenio Corini. Che rilancia con i suoi auguri (“Ti abbraccio forte, è sempre un piacere ritrovarti”) così come Biava, oggi guida della Berretti dell’Albinoleffe: “Oramai sei arrivato anche tu ai 40 anni. Tanti auguri di buon compleanno dal tuo vecchio compagno di camera ai tempi del Palermo. Un abbraccio, Beppe”. “Caro Fabio ti giungano da parte mia i migliori auguri per i tuoi primi 40 anni, augurandoti una luminosa carriera da allenatore che certamente farai se rimarrai umile come sei stato da calciatore” è il saluto di Giuseppe Papadopulo. Sono solo alcuni degli sms incassati oggi da Grosso, che ha festeggiato il compleanno con qualche giorno di anticipo. Precisamente domenica, battendo per 1-0 il Foggia nel derby all’ultimo respiro: come in quel Mondiale, dove diventò l’uomo dell’ultimo minuto. E allora, per un giorno, possiamo spostarci su Youtube e tornare al 2006, dimenticando che non andremo ai Mondiali e a giugno tiferemo per la nazionale “simpatica” di turno. Il neo-quarantenne Grosso continua la sua corsa, dalla fascia alla panchina, nel segno della B: da Berlino a Bari (dove ha soffiato sulle candeline con i suoi ex compagni di squadra Franco Brienza, in campo con la maglia numero 10, Sean Sogliano, oggi ds, e il responsabile del settore giovanile Fabio Gatti). L’idea-regalo per i suoi calciatori? Domani i biancorossi sfideranno il Sassuolo in trasferta in Tim Cup…